la Repubblica, 25 agosto 2017
Di cosa si parla a Londra. Una vita in riva al fiume
Le case del centro costano uno sproposito, vivere nei sobborghi vuol dire disagi e giornate passate in treno: così qualche londinese ingegnoso ha deciso di scegliere il Tamigi. Invece che Chelsea o Kensington, meglio Little Venice, una zona dove il fiume si allarga, poco lontano dalla stazione di Paddington. Secondo il Canal and River Trust, sono oltre quattromila le barche che stazionano in città: un aumento del 72 per cento negli ultimi cinque anni, con un progressivo intasamento delle vie d’acqua. D’altro canto, una casa galleggiante può costare settemila sterline, più 700 all’anno di licenza, mentre un appartamento ne costa in media 482 mila, dice l’Ufficio nazionale di statistica. In realtà uno stile di vita così diverso è parecchio impegnativo, si lamentano i proprietari. C’è da fare rifornimenti di acqua e gas ogni giorno, da svuotare le toilette, da curare la manutenzione. Insomma, la vita in barca non è solo romantica, è anche faticosa. Ma c’è persino chi ha deciso di trasformare il fascino della stanza sull’acqua in un business. Così le barche abitabili sono ora disponibili come sistemazione per i turisti non convenzionali. C’è persino quella appartenuta al boss della Virgin, Richard Branson. Si dice che da lì sia partita la sua corsa verso un business miliardario. Non è detto che sia vero, ma per 900 sterline a settimana non si può pretendere Necker, la sua isola privata nei Caraibi.