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 2017  agosto 25 Venerdì calendario

Il presidente della Loira: «Bene la nazionalizzazione, Fincantieri non deve avere la maggioranza del capitale»

Cattolico (fervente) della Vandea, cavaliere esperto (ama il rischio) e sostenitore di François Fillon alle presidenziali (fino all’ultimo, sappiamo com’è finita), Bruno Retailleau è il presidente della regione dei Paesi della Loira, di cui Saint-Nazaire fa parte : quell’ovest ormai polmone economico di tutta la Francia. Esponente della destra (i Repubblicani), per una volta plaude a Emmanuel Macron : «Ha fatto bene a nazionalizzare».
Perché?
«Gli italiani non possono mettere le mani sui cantieri di Saint-Nazaire con due soldi (ndr, 80 milioni di euro) senza fornire le garanzie necessarie. La nazionalizzazione è servita a rilanciare il negoziato».
Come finirà ?
«Al di là delle gradassate da una parte e dall’altra, credo che alla fine, da qui al vertice tra Macron e Paolo Gentiloni il 27 settembre a Lione, un’intesa si troverà. Fincantieri non può passare accanto alla possibilità di assorbire un concorrente come questo».
Un accordo, però, era già stato concluso in aprile, quando era presidente François Hollande.
«Non andava bene».
Per quale ragione ?
«Noi francesi vogliamo garanzie precise sul fatto che Saint-Nazaire non si riduca a un sito di produzione fra gli altri e che conservi la sua “intelligenza”, l’ingegneria e la capacità a progettare. E poi i nostri cantieri devono poter continuare a partecipare a gare d’appalto in maniera autonoma. Per tutti questi motivi Fincantieri, con o senza alleati, non deve avere la maggioranza del capitale».
Ma i sudcoreani di Stx, proprietari fino ad ora, ce l’avevano. Perché loro sì e gli italiani no ?
«Non nutriamo alcuna ostilità. La cantieristica navale è un settore con alti e bassi. Quando le cose andranno male, il vostro governo chiederà che si favoriscano i siti produttivi in Italia : è normale, noi francesi faremmo lo stesso. Per questo vogliamo le garanzie che questo non succeda».
Diciamo anche che con Stx siete stati abituati bene : sebbene fosse maggioritaria, lo Stato francese, azionista di minoranza, era il vero padrone del gruppo.
«Stx era uno “sleeping partner”. E soprattutto non era un diretto concorrente dei cantieri di Saint-Nazaire. Quando, nel 2008, hanno comprato l’azienda, le cose qui andavano molto male e lo Stato francese volle, appunto, entrare nel capitale e ottenere delle garanzie. Oggi, invece, i nostri cantieri tirano alla grande. Ed è grazie agli sforzi di tutti, anche dello Stato e sopratutto della Regione, che ha cofinanziato la diversificazione dell’impresa nel settore delle energie marine rinnovabili. Oggi c’è tutta una serie di progetti infrastrutturali intorno ai cantieri. I contribuenti hanno pagato. E hanno il diritto di imporre alcune esigenze».
Se bisogna abbassare la quota di capitale prevista per gli italiani, come fare ?
«Si fanno entrare anche i lavoratori. E pure un gruppo di imprese fornitrici, che si sono rese disponibili. Queste aziende svolgono un ruolo determinante a Saint-Nazaire».