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 2017  agosto 25 Venerdì calendario

La carta delle navi da guerra per cercare di convincere Macron

La chiave per aprire la porta dei cantieri francesi all’Italia, oggi, è il settore militare. Dalle navi bianche a quelle grigie, Fincantieri e il governo hanno due carte in più da giocarsi.
Sul tavolo dei prossimi vertici, Palazzo Chigi potrà sostenere che la navalmeccanica italiana è ancora più forte rispetto ad un mese fa. Il gruppo guidato da Giuseppe Bono ha incassato un’ulteriore commessa da Msc Crociere che sarà ufficializzata solo a fine anno.
Non era scontato che la compagnia procedesse anche con la terza nave: Gianluigi Aponte, numero uno del gruppo di Ginevra, aveva tuonato contro l’operazione che avrebbe portato Fincantieri alla conquista di Stx France. Il clima però ora sembra cambiato: i rapporti tra la compagnia e il gruppo italiano potrebbero stingersi ulteriormente perché in ballo, confidano fonti, ci sarebbero «nuovi progetti».
Msc ha per ora affidato soprattutto a Saint-Nazaire la parte più consistente del rinnovo della propria flotta. Proprio in occasione del varo dell’ultima nave, la Meraviglia, era partito il ripensamento dell’Eliseo sulla soluzione italiana. Da fine maggio il clima si è poi inasprito e le condizioni francesi – no alla maggioranza di Fincantieri nel gruppo, via la quota di Cr Trieste e niente supremazia per Bono nel nuovo Cda – sono state rifiutate dal governo italiano. Fincantieri aveva siglato con François Hollande un accordo che prevedeva per Fincantieri il 48% del capitale di Stx France, il 7% a Cr Trieste, il 33% allo Stato francese e il resto a Naval Group (ex Dcns). Macron ha stoppato tutto, ha dato il via libera alla nazionalizzazione e ha poi inviato il ministro Bruno Le Maire a Roma per cercare una soluzione che anche nelle ultime settimane si è sviluppata sull’asse militare: un rafforzamento sulla governance tra Naval Group e Fincantieri, oltre alle intese che già esistono sulla costruzione delle navi da battaglia, potrebbe favorire l’intesa anche su Stx. È il progetto “Magellano” con lo scambio azionario tra i due cantieri. E proprio sulle unità da guerra l’Italia adesso potrebbe calare il secondo asso. Le prime prove della SS Little Rock, la nuova unità della Marina americana, sono andate a buon fine e così a breve entrerà in servizio un’altra nave costruita da Fincantieri Marinette Marine (lo stabilimento americano acquisito dagli italiani nel 2008), insieme a Lockheed. Il programma Littoral combat ship prevede un rinnovamento della flotta della Us Navy con navi ad alta tecnologia, compresa quella stealth che impedisce ai radar di rilevarne la presenza. Il gruppo di Bono negli States possiede il cantiere più avanzato sul fronte militare. Se l’intesa coi francesi avverrà sulle navi da guerra, questa eccellenza sarà messa sul tavolo delle trattative: il primo confronto tra l’Eliseo e Palazzo Chigi ci sarà già lunedì, ma sarà solo un abboccamento tra Paolo Gentiloni e Emmanuel Macron che si sono già sentiti nei giorni scorsi. La partita vera si giocherà a Lione il 27 settembre, quando Italia e Francia saranno a faccia a faccia e il dossier Fincantieri-Stx sarà in cima alle questioni da risolvere.