Libero, 23 agosto 2017
A piedi nudi nell’ospizio. Robert Redford e Jane Fonda, al cinema ancora innamorati a cinquant’anni dal loro primo film
Saranno loro la coppia più bella del mondo, Robert Redford e Jane Fonda, lui 81 anni appena compiuti, lei 80 a dicembre, entrambi Leoni d’oro alla carriera alla 74 ̊ Mostra del Cinema di Venezia. I premi saranno assegnati il primo settembre, in occasione della proiezione fuori concorso del loro film Our souls at night (Le nostre anime di notte, su Netflix il 29 settembre, del quale Redford è anche produttore), diretto dal regista indiano Ritesh Batra, tratto dal romanzo omonimo di Kent Haruf.
Oltre cinquant’anni dopo il loro primo film insieme, La caccia (1966), seguito nel 1967 da A piedi nudi nel parco (così bravi, belli ed entrambi irresistibili) e quindi da Il cavaliere elettrico (1979). «Ma ogni nostra volta è come la prima», scherza Jane, immutata ribelle, incredibile fisico da cinquantenne (e forse anche meno), essere stata la regina dell’aerobica qualcosa ha contato. Non è una storia facile, quella narrata dalle loro «anime di notte», è l’incontro fra Louis (Redford) ed Addie (Fonda), due vedovi vicini di casa, ultrasettantenni che si «scoprono» a vicenda, con reciproca piacevole sorpresa nella sintonia delle affinità, anche se non sarà subito facile l’intesa.
Ma «il tempo per amare non età, e in questo film è stato come fare l’amore con un vecchio amante», ribadisce la scanzonata Jane. E Robert, intoccabile nella sua leggenda di star (un Oscar come regista per Gente Comune, uno alla carriera, ideatore del Sundance Film Festival) è più sottile e aggiunge che per lui è stato «come ritrovare un corpo in cui, sia pur in senso metaforico, riscopri un’antica familiarità».
Scusate, Robert e Jane, ma a sentirvi parlare così viene da chiedersi come mai, proprio a Hollywood dove più o meno tutti sono andati a letto con tutti, solo voi due non lo abbiate mai fatto insieme (neppure una tentazione?). Quindi grande è la curiosità di verificare la full immersion nell’amore (e anche nella passione dell’età matura) di questo vostro ultimo film, rispolverando prima le vostre vite così gratificanti, così diverse.
Robert, nato a Santa Monica, figlio di un lattaio molto religioso, abbandonò gli studi dopo la morte della madre per fare vita d’artista in Francia e in Italia, poi voleva fare lo sceneggiatore ma il destino gli affibbiò la stella di grande attore. Sposato una prima volta, con Lola Van Wagenen, tre figlie, divorziò per sposare Sibylle Szaggars. Jane Fonda, figlia di Henry, quindi nata aristocratica in senso hollywoodiano per dinastia familiare, anche lei due Oscar (Una squillo per l’ispettore Klute e Tornando a casa) anticonformista ed eterna contestatrice che non disdegna la mondanità, si è sposata dapprima con Roger Vadim, poi con l’attivista politico Tom Hayden e quindi con il tycoon televisivo Ted Turner. Attualmente vive con il produttore discografico Richard Perry.
Nel film Le nostre anime di notte lei e Robert scoprono una connessione magica: le riflessioni sul passato, i figli lontani, le reciproche confidenze, le storie vissute alle spalle e quel poco di tempo che resta per loro e che si fa prezioso, con il desiderio di viverlo il più intensamente possibile, quasi una rivendicazione legittima. «Perché», ha commentato Jane «il tempo della passione non ha scadenza, a ottant’anni si può amare come a venti, il sesso resta sacrosanto e fa bene al fisico, anche contro l’osteoporosi». Nessun commento da parte di Robert, ma, tacendo, si suppone ne condivida la filosofia esistenziale.