la Repubblica, 23 agosto 2017
Budget individuale e domicilio a Milano, così governa Li Han
MILAN Li Han è in Italia da sabato scorso: atterrato a Malpensa, ha seguito la squadra a Crotone. Resterà a Milano almeno fino alla conclusione del mercato. È stato lui a firmare il giorno del closing e sottoscrivere il protocollo di intesa con il governo cinese a Guangzhou. Ha 34 anni, laurea in economia a Stoccolma, ha partecipato a “numerose fusioni e acquisizioni di società e di investimenti sul mercato finanziario cinese” (come recita il curriculum consegnato dal Milan) ma non risultano precedenti incarichi dirigenziali di vertice in Cina. Secondo l’atto di nomina del Cda nell’aprile scorso, però, è lui l’uomo forte della componente cinese, fino a risultare un direttore generale aggiunto.
Li Han può “stipulare i contratti di acquisizione o cessione dei diritti alle prestazioni dei calciatori, compresi quelli del settore giovanile, e i contratti con allenatori, tecnici e osservatori”. Segue un lungo elenco di attività anche in relazione ai rapporti con le banche. Con un limite: può esercitare questi poteri autonomamente fino a 10 milioni lordi a stagione “con riferimento ai contratti di lavoro dei calciatori” e 20 milioni “per ogni singola operazione in ogni altro caso”. Oltre queste soglie scatta una necessità di condivisione con l’ad Fassone. E occorre tenere conto della maggioranza qualificata di 7/8 del Cda stabilita dal nuovo Statuto del Milan per alcune operazioni, in particolare “ogni trasferimento di beni della società di valore superiore a 5 milioni e del marchio sopra un milione, esclusi acquisti e cessioni di calciatori tesserati” (a tutela del credito di Elliott).
Li Han è l’unico componente cinese del Cda ad avere il domicilio in Via Aldo Rossi, sede del Milan. Yonghong Li, Lu Bo e Xu Renshuo, secondo la visura camerale del Milan, ai fini di questa operazione sono domiciliati a Hong Kong in Fa Yuen Street 2-16, King Commercial Centre, lo stesso luogo dove era registrata la Rossoneri Sport Investment prima del trasferimento nel Lussemburgo. Yonghong Li – l’uomo che ha acquistato il Milan a prezzi notevoli e deve rimborsare 303 milioni a Elliott – è un consigliere dotato solo di funzioni di rappresentanza nei rapporti con “qualsivoglia terzo, ente, autorità nazionale o internazionale, pubbliche amministrazioni nazionali e locali, Coni, Figc, Lega Serie A, Uefa e Fifa”. Intanto ieri il Milan ha incassato la seconda polemica nel giro di 72 ore. Dopo il silenzio stampa con Sky, è scoccata l’ora di un pomeriggio di tensione con la Fiorentina. Colpa di una frase del ds Mirabelli durante la presentazione di Kalinic: «Ora basta scherzare, metti la palla dove sai. Se no ti facciamo tornare di nuovo là». Il club viola, già furente col calciatore per le modalità del suo addio, ha reagito con una nota ufficiale: «I termini utilizzati dal dirigente rossonero, che ha usato un denigratorio “là”, appaiono totalmente fuori luogo e decisamente evitabili. Questo club merita e pretende un rigoroso rispetto». Mirabelli ha provato a ridimensionare: «Voleva essere una battuta colloquiale. Se qualcuno ha percepito una mancanza di rispetto, me ne scuso».