la Repubblica, 23 agosto 2017
La Sardegna contro i ladri di sabbia, multa di mille euro a quattro turisti
ROMA Ieri, la prima multa di mille euro a quattro turisti che hanno rubato la sabbia della Sardegna, oggi i video sui social a testimoniare che lo scempio continua e la battaglia culturale è ancora lunga. Grazie alla nuova disciplina regionale sul turismo, approvata in Sardegna all’inizio di agosto, lunedì scorso all’aeroporto di Cagliari Elmas quattro passeggeri sono stati fermati per detenzione illecita di sabbia dal Corpo Forestale e avranno 60 giorni di tempo per pagare mille euro di sanzione. Come molti altri, pensavano di farla franca, ma al controllo bagagli gli addetti hanno visto conchiglie e ciottoli, per cui hanno avvisato gli agenti del Corpo Forestale. Fino all’entrata in vigore delle nuove norme in materia di turismo, a meno che non venissero colti sul fatto in spiaggia dalla Guardia Costiera i ladri di sabbia ricevevano soltanto i rimbrotti degli addetti al controllo bagagli. Ora, l’articolo 40 comma 2 della Legge regionale 16 del 2017 affida anche al Corpo forestale la responsabilità di fare le multe a chi viene trovato in possesso di sabbia sottratta. Di fatto, la legge sarda inasprisce quella nazionale, visto che su tutto il territorio italiano è vietato portare via materiali dagli arenili senza autorizzazione, ma i controlli sono di competenza soprattutto della Guardia Costiera. «Grazie al Corpo forestale regionale stiamo portando avanti un’azione importante – dice l’assessora alla Difesa dell’ambiente Donatella Spano –. Sabbia e ciottoli sono infatti un patrimonio degli arenili e portarli via è incivile e crea un danno ambientale». Il Corpo forestale invita «a comunicare gli eventuali illeciti al numero verde 1515».
La battaglia contro i ladri di sabbia è esemplare di come la sensibilità dei cittadini abbia costretto la politica ad adeguarsi. La risposta legislativa è arrivata infatti dopo due anni di segnalazioni fatte soprattutto sui social intorno a un gruppo, “Sardegna rubata e depredata”, creato dagli addetti al controllo bagagli dello scalo di Elmas. Ogni estate, i controllori sequestravano sabbia e ciottoli dai bagagli e li riportavano sulle spiagge da cui erano stati sottratti, potendosi limitare a ribadire che si trattava di un illecito. Agli addetti di Elmas si erano uniti quelli di altri aeroporti isolani, mentre sui social l’orgoglio dei sardi per le loro bellezze naturali ha portato a una vera e propria campagna di volontari, con volantinaggi nei porti per chiedere ai turisti di rispettare la terra che li accoglie. Anche ieri il gruppo di “Sardegna rubata e depredata” mostrava un video che coglie sul fatto due turisti che riempiono di sabbia le bottiglie. «Non vogliono accettare che si tratta di un reato – dice il responsabile di “Sardegna rubata e depredata”, che vuole restare anonimo per sottolineare il carattere generale della campagna – qualche giorno fa una turista francese ci ha detto che i suoi figli tenevano tanto a quelle conchiglie perché si erano divertiti a raccoglierle e noi siamo cattivi, godiamo a far piangere i bambini».