Corriere della Sera, 23 agosto 2017
Alessandro Orsini: «Ma le capacità operative dei terroristi si sono ridotte»
Dalla strage del Bataclan all’attentato di Barcellona, il terrore cambia forma. Colpisce più spesso, ma con minore efficacia. «Gli ultimi attentati mostrano sostanziali differenze». Alessandro Orsini, docente Luiss e direttore del sito Sicurezza Internazionale ha analizzato le stragi dal 2015 ad oggi. Incrociando 5 indicatori (attentatori, azioni simultanee, armi usate, vittime e tempo trascorso tra un attacco e l’altro), afferma che il terrorismo dell’Isis in Europa occidentale è in difficoltà, forse addirittura in declino: «Dalla mia ricerca emerge che le capacità operative dei terroristi nelle nostre città si sono ridotte». Lo studio sarà pubblicato ai primi di settembre su Rivista di Politica edita da Rubbettino, col titolo «Analisi comparata delle stragi jihadiste in Europa occidentale» e sfrutta ricerche avviate da tempo, ma tornate attuali dopo lo scorso 17 agosto. Il punto di partenza è il 13 novembre del 2015, quando 9 terroristi colpirono Parigi al cuore in sei punti diversi. Fu un’ecatombe: 137 vittime, compresi 7 attentatori, e 368 feriti. Meno di due anni dopo, Barcellona, un furgone lanciato sulla folla a spasso sulle Ramblas e un piano monumentale sfumato nell’esplosione accidentale di un magazzino stipato di bombole di gas. In mezzo ci sono 12 attentati, dai più organizzati come quelli di Bruxelles, 35 vittime, e quelli davvero artigianali, come Ansbach e Saint-Étienne-du-Rouvray. In quasi tutti i casi sono entrati in azione singoli individui o piccolissimi gruppi, armati nella maggior parte dei casi di attrezzi da lavoro o semplici coltelli, oppure alla guida di furgoni e camion lanciati contro la folla. Barcellona rappresenta in questo senso un’inversione di tendenza? «In realtà non penso sia così – ribatte lo studioso – Anche se siamo di fronte a una cellula composta da diverse persone, i fatti dimostrano che non ci troviamo di fronte a militanti esperti. Basti dire che hanno fatto saltare la santabarbara provando il funzionamento dell’ordigno negli stessi locali dove avevano stoccato l’esplosivo. Un errore da dilettanti».