Corriere della Sera, 23 agosto 2017
Interventi soltanto sullo 0,75% delle case in 15 anni
Forse non c’era bisogno di andare a spulciare tra i numeri, non sempre facili da recuperare, per raccontare l’abusivismo in Campania. Bastava portare indietro la moviola e rivedere cosa avvenne nel 2010 quando a Ischia arrivarono le ruspe per dare corso alle ultime 600 ordinanze di demolizione di costruzioni abusive disposte dalla magi-stratura. Cortei, barricate e persino l’appello della Chiesa al fianco «degli abusivi che difendono la prima casa». I numeri invece li sintetizza con una battuta il presidente di Legambiente in Campania Michele Buonomo: «A Ischia ci sono più richieste di condono che famiglie». Cumulando i tre condoni che ci sono stati in Italia le domande di sanatoria a Ischia sono infatti 27 mila su oltre 60 mila abitanti. «E ce ne vuole a parlare di stato di necessità in un’isola che vive di turismo» incalza Legambiente. I dati sull’abusivismo sono abbastanza certi a livello nazionale, ma diventano nebulosi man mano che ci si sposta al Sud. Tanto che spesso ci sono solo delle stime. Una cosa però è chiarissima. In Italia non è semplice cancellare le illegalità. E se a livello nazionale si demolisce appena una casa abusiva su dieci, in Campania ci si ferma al 4%. Ischia, nel suo piccolo, detiene un record. È la zona d’Italia dove si eseguono meno ordinanze: lo 0,75% dall’88 al 2003. Un trend, che secondo Legambiente, non è cambiato anche negli ultimi anni.