La Stampa, 23 agosto 2017
La direttrice dell’Osservatorio vesuviano: «Area a sismicità bassissima nulla a che fare con il vulcano»
«Nella nostra sala operativa abbiamo quattro grandi schermi relativi alle aree che monitoriamo, con i dati aggiornati di tutte le scosse. Quello che riguarda Ischia è quasi vuoto; a parte la scossa di lunedì sera ci sono solo due piccole scosse che risalgono a un anno fa». Francesca Bianca, direttrice dell’Osservatorio vesuviano di Napoli – che è l’antenna dell’Ingv per l’area campana – conosce bene la zona di Ischia e assicura: «È un’area a sismicità bassissima, con al massimo due o tre eventi l’anno, quasi mai avvertiti dalla popolazione»
Però stavolta la scossa è arrivata più forte e ha fatto pure vittime e danni.
«È stato un evento di natura tettonica e coma tale imprevedibile. E nemmeno così forte, peraltro».
In effetti 4.0 non è una magnitudo molto forte, però ha fatto morti e feriti, perchè?
«Le cause possono essere tante: la “superficialità” dell’evento, meno profonda è una scossa più fa danni; la direttività della sorgente: la rottura di una faglia genera una radiazione sismica focalizzata in una certa direzione, ma questo lo potremo sapere solo dopo molti controlli, ci possono volere settimane oppure anni; le condizioni del territorio, che possono amplificare l’effetto della scossa; e infine lo stato del patrimonio edilizio, perché c’è anche questo da mettere in conto».
Si possono considerare delle concause o ne va privilegiata una?
«Può essere una cosa, alcune di queste o tutte. La situazione delle costruzioni però è un dato da non sottovalutare».
La gente teme le repliche, cosa può accadere?
«Di solito, terremoti di questo tipo hanno repliche, minori o uguali all’evento principale, ma non sempre questo avviene. Comunque, repliche ci sono state, una ventina e tutte inferiori a magnitudo 1.0».
Perché prima è stata data una magnitudo 3.6 e poi è stata corretta a 4.0?
«La magnitudo è un dato scientificamente complesso che dipende dal tipo di algoritmo utilizzato, dalla geometria del suolo, da parametri di correzione della dilatazione del suolo e dunque ci possono essere aggiustamenti nelle prime ore».
C’è un terremoto a Ischia e pensi al Vesuvio e alla situazione dei Campi Flegrei. Ci sono relazioni?
«La sismicità di Ischia non ha nulla a che vedere con quella del Vesuvio nè tantomeno con quella dei Campi Flegrei, che peraltro si attiva solo con il fenomeno del bradisismo. Quella di lunedì è stata una scossa che si è verificata in un’area vulcanica, l’isola è un silente vulcano, ma non è per nulla legata a dinamiche degli apparati vulcanici, dove peraltro tutti i parametri non mostrano nessuna anomalia. Anche la composizione geochimica delle acque termali, quelle che ci fanno amare Ischia, è senza variazioni. Ripeto, le uniche due scosse sull’isola risalgono a un anno fa e furono di magnitudo 2.5. Che per uno scienziato che studia la terra è una cosa ridicola e avvilente».