La Stampa, 22 agosto 2017
«L’anima di Fred Buscaglione raccontata dai suoi oggetti». In mostra la collezione di un appassionato di Vercelli
Venticinque mostre alle spalle, circa 5 mila esemplari tra foto inestimabili e giornali introvabili, oltre duemila album, un’unica passione da 59 anni: quella per Fred Buscaglione, la stella dello swing, cantante attore e showman senza limiti, scomparso a Roma nel 1960 e originario – sebbene fosse nato a Torino – di Graglia, paese ai piedi delle montagne biellesi. Lui si chiama Stefano Di Tano, ha 72 anni ed è di Vercelli: alla vita da impiegato di banca ha affiancato quella di direttore del mensile La Grinta, rotocalco autoprodotto che, dal 1971, racconta i costumi e gli appuntamenti della città. Ma non è per questo che Di Tano è conosciuto in tutta Italia. Il telefono gli squilla in continuazione, in questi giorni: «Sono le persone che hanno riscoperto Buscaglione – spiega – e che bramano una tessera del club “Amici di Fred”, quello ufficiale e che vanta l’archivio più vasto».
Ed è così. Non esiste composizione musicale di Buscaglione (111 sono le incisioni dell’artista) che non sia presente nella sua casa-redazione-magazzino-archivio. E in plurime copie: «Per chi le cerca e non sa come reperirle – prosegue Di Tano -. Ho girato l’Italia, dai mercatini alle etichette più famose, Warner Bros compresa e ho comprato tutto quello che ho trovato. Fino agli Anni 80 il materiale era svalutato, si seguivano, comprensibilmente, i nuovi cantautori, per quanto lo swing di Buscaglione fece da apripista ad artisti assoluti quali Tenco, Gaber, Jannacci».
La sua passione è nata «nell’inverno del 1958 – aggiunge Stefano, indossando il cappello, bianco, come Fred e tradendo una notevole somiglianza -: mio papà Mario era ferroviere; veniva da Fasano, in Puglia, e lavorava alla stazione di Novara il cui bar, ai tempi, era il posto più frequentato della città. C’era un via vai pazzesco. E fu uno dei primi locali pubblici in Italia a installare un jukebox in cui girava un unico disco: Eri piccola di Buscaglione, imparata a memoria da tutti gli avventori. Mio padre, quasi esasperato, un giorno tornò a casa irritato dall’aver ascoltato decine di volte quella canzone, all’epoca sconosciuta. Io, allora 14enne, accesi Radio1 e, nel programma dedicato alle nuove proposte delle case discografiche, riuscii a beccarla. Da lì fu amore vero».
Foto a colori (quasi introvabili), campagne pubblicitarie, articoli dedicati (tra cui quelli de Il Musichiere), tra gli album ci sono perfino i 16 giri dell’autore di Che bambola e Guarda che luna. Buscaglione è il protagonista assoluto: parafrasando lo slogan (appositamente cambiato per l’uscita postuma) della pubblicità dei Produttori di Birra Italiani, di cui Buscaglione era testimonial con Anita Ekberg, chi colleziona Fred «ha sempre 20 anni».