La Stampa, 22 agosto 2017
La strategia di Trump per Kabul
Perché il presidente vuole mandare 4mila soldati?
Quattromila militari americani in più per vincere la guerra in Afghanistan. In aggiunta agli 8.400 già presenti nel Paese dove Washington è impantanata in una guerra che dura da quasi 16 anni. Una guerra che a Donald Trump non piaceva affatto tanto da predicare, in campagna elettorale, il ritiro forzato per un conflitto costato troppi soldi e soldati. E valutare, su consiglio dell’ex stratega Steve Bannon, un passaggio di consegne della missione ai contractor di Blackwater. Il presidente sembra invece riposizionarsi, guidato probabilmente dai suoi generali, a partire dal capo del Pentagono Jim Mattis, che hanno individuato a 4 mila divise la quota giusta per archiviare la pratica. Col «surge» ci sarebbe un raddoppio del numero di comandi operativi Usa e 460 militari americani sarebbero addestratori, il cui compito è di formare le forze speciali afghane. Questi corpi sono costituiti ora da 21 mila uomini, il 7% del totale delle forze di sicurezza e difesa del Paese, ma conducono tra il 70 e l’80% dei combattimenti. La strategia allora vedrebbe da una parte un rafforzamento del contingente Usa per assistere le forze afgane ad arginare la perdita di terreno degli ultimi anni. Dall’altra a rafforzare le disponibilità delle forze speciali e agevolare l’inversione del trend negativo. Ferme restando le attività di antiterrorismo. Sono infatti due le missioni Usa in Afghanistan, Resolute Support a guida americana, ma sotto il cappello Nato. Prevede attività di «train, advise and assist» delle forze nazionali. Poi ci sono le attività antiterrorismo, condotte per lo più con forze speciali impegnate in attività di contrasto di Al Qaeda, Isis (nella provincia orientale di Nangharar) e altre affiliazioni terroristiche. Nell’ambito della missione RS sono anche impegnati oltre 5 mila militari di Paesi Nato, tra cui poco più di 900 italiani. Non è escluso che Trump chiederà uno sforzo suppletivo anche agli alleati, nell’ambito di quel maggior contributo predicato dal presidente. Lo scorso giugno Trump aveva già autorizzato Mattis ad aumentare il contingente con 3900 soldati, ma lui aveva chiesto che la Casa Bianca definisse prima una strategia. Questa è maturata lo scorso weekend a Camp David e prevede azioni per l’intera regione a partire dal Pakistan, considerato rifugio sicuro per taleban e qaedisti.