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 2017  agosto 21 Lunedì calendario

Incidenti sul set

Il salto per Tom Cruise è una “Mission Impossible”
L’attore, uno dei pochi a Hollywood che continua a girare in prima persona pericolose scene di azione, la scorsa settimana si è rotto la caviglia durante
le riprese a Londra di “Mission: Impossible 6”. Tom Cruise avrebbe dovuto fare un salto da un palazzo all’altro sui tetti con l’assistenza di una rete di sicurezza. Ma il divo di “Top Gun” ha preso male le misure andando a sbat-tere sulla fiancata del secondo edificio. Ora la produzione del film è ferma.

Harrison Ford messo ko dal Millennium Falcon
Nel 2014,durante le riprese di “Star Wars: Il risveglio della forza”, Harrison Ford si è rotto una caviglia rimanendo schiacciato da una delle porte
del Millennium Falcon, l’astronave del suo personaggio nella saga, Han Solo. L’attore fu costretto a rimanere 8 setti-mane fermo prima di tornare sul set.
La casa di produzione del film è stata condannata a pagare una multa di un milione e 600omila sterline per il man-cato rispetto delle norme di sicurezza.

Viggo Mortensen, quando la verità supera la finzione
Sul set de “Il Signore degli Anelli – Le Due Torri” (2002), l’attore Viggo Mortensen si è rotto sia un dente durante le riprese di una sequenza di combattimento (ha chiesto di farselo incollare in modo da finire la scena) che due dita del piede mentre era alle prese con un calcio all’elmo di un orco. Il calcio e il grido, così reali, sono stati lasciati. “Viggo ha trasformato un dito rotto in una performance”, disse il regista Peter Jackson.


George Clooney e quella lesione da premio Oscar
Durante le riprese di “Syriana”, nel 2005, George Clooney ha preso un brutto colpo alla schiena che gli ha procurato una lesione spinale che lo ha portato a sanguinare dal naso sul set. Per tre settimane è rimasto bloccato a letto, dove ha avuto frequenti e dolorosi mal di testa che l’hanno addirittura indotto a pensare al suicidio. Dopo un’operazione, l’attore si è però consolato con il premio Oscar come migliore attore non protagonista.

La mano in tasca (infortunata) di Brad Pitt
In una delle scene più celebri di “Seven” (1995), Brad Pitt insegue il serial killer per strada, arrivando anche a salire sui tetti delle macchine per scovarlo. Ma mentre David Fincher girava la scena, Pitt è scivolato tra un’auto e un’altra causandosi una frattura alla mano. Dovette poi ricorrere a un intervento chirurgico. Da quel momento in poi, Pitt prosegue a girare il film con una mano fasciata o in tasca per le scene antecedenti.

Nella collezione di Jackie Chan c’è la protesi al cranio
A rischio di morte anche il leggendario Jackie Chan, noto per aver svolto alcune delle sue migliori scene senza stuntman o controfigure. L’incidente più grave nel 1986 durante la lavorazione di “Armour of God”: Jackie doveva saltare da un castello a un albero, ma ha mancato il bersaglio cadendo a terra da un’altezza di 8 metri e sbattendo la testa contro una roccia. Il risultato? Chan ha una protesi nel cranio e non sente molto bene da un orecchio.


Diane Kruger soffocata dal regista Tarantino
Brutta esperienza per Diane Kruger, protagonista di “Bastardi senza gloria”. Il regista Quentin Tarantino voleva rendere realistica una scena in cui lei doveva essere presa per la gola e le disse: “Ora ti strangolo, ok? Ti toglierò la possibilità di respirare, ma solo per pochi momenti. Solo per vedere la reazione e in quel momento dirò di tagliare”. Peccato che la scena sia andata un po’ troppo per le lunghe facendole perdere conoscenza.
 
Torture vere sul set di Arancia Meccanica
Il regista di “Arancia Meccanica” (1971), Stanley Kubrick impose al povero Malcolm McDowell le peggiori angherie per entrare nella parte di Alex DeLarge: un minuto di apnea quando gli ex drughi gli mettono la testa nella vasca d’acqua; una notte in ospedale a causa dei traumi cranici ricevuti dal reale pestaggio; un’abrasione della cornea procurata dalla celebre scena in cui gli tengono a forza gli occhi aperti; una costola incrinata.


Ed Harris, fino all’ultimo respiro in The Abyss
Il protagonista di “The Abyss” (1989), Ed Harris, ha quasi rischiato si morire soffocato durante una scena subacquea. Poco c’entra gli attori sono stati immersi in acqua per circa il 90% della durata del film. In una scena, il personaggio di Harris doveva avere difficoltà a respirare a causa di un malfunzionamento della sua tuta. E, a quanto racconta lo stesso protagonista, sarebbe stato il regista James Cameron a caricargli al minimo l’ossigeno.


Poco magico l’epilogo per gli attori del Mago di Oz
Margarer Hamilton nei panni della strega cattiva dell’Ovest (Il Mago di Oz, 1939), in una sequenza doveva scomparire in una nuvola di fumo tra-mite una botola che però non funzionò. L’attrice riportò alcune ustioni che la tennero lontana dal set per 6 settimane. Mentre Buddy Ebsen, scritturato per l’Uomo di latta scoprì che era allergico al trucco finendo in ospedale con un polmone collassato. Soffrì di problemi di respirazione per il resto della sua vita.