il Fatto Quotidiano, 21 agosto 2017
«Sul tetto o in strada, ci piace il rischio di essere beccati». Le confessioni di una coppia che pratica giochi erotici di ruolo
Ai partner occasionali che incontrano per i loro giochi di ruolo lui si presenta come Adrian e lei come Daria. Lui è un italiano di 33 anni e dice loro di essere un mercante di antichità. La sua partner, francese di 26 anni, è una interior designer. Abitano in Lussemburgo. Si potrebbe pensare che siano “friends with benefits”, per dirla in italiano “trombamici”. In realtà il loro rapporto è qualcosa di più.
Praticano Bdsm, giochi erotici di ruolo, lui padrone e lei schiava. Amano sperimentare e così è capitato di farlo in quelli che il codice penale italiano cataloga come “luoghi pubblici, aperti al pubblico o esposti al pubblico”: “Lo abbiamo fatto sulle tegole di un tetto spiovente, su un aereo in fase di atterraggio, su un autobus, dietro un separè in una discoteca, per strada, in un parcheggio”, racconta lui.
Adrian, perché fare sesso in pubblico?
Perché mi fa sentire più vicino alla mia compagna. Sento che la nostra complicità aumenta.
Ti reputi un esibizionista o ti piace fare sesso con persone che ti guardano?
Non mi reputo un esibizionista e non mi eccita l’idea di essere guardato da terzi mentre faccio sesso con una donna, ma trovo eccitante farlo in luoghi pubblici con il rischio di essere sorpresi. È qualcosa di nuovo per me, solo da quando frequento la mia compagna Daria, quindi qualche mese.
Quand’è stata la prima volta?
La prima volta è stata con Daria circa cinque mesi fa. Lei e un’altra ragazza mi hanno praticato una fellatio davanti ad un portone, per strada.
Scusami, ma come vi è venuto in mente?
Avevamo finito un ménage à trois e stavano aspettando un taxi non lontano da casa mia. Io le avevo accompagnate solo lì. Vestivo una vestaglia e stavo in piedi sugli scalini di un portone, con le spalle appoggiate alla porta in modo da essere qualche centimetro più alto di loro. A un certo punto Daria guarda l’orologio e dice all’altra: “Hai ancora qualche minuto per dare piacere al mio padrone”. Daria mi apre la vestaglia e invita la ragazza a praticarmi la fellatio. Poco dopo si è unita anche lei.
Perdonami, ma eravate ubriachi?
Non eravamo ubriachi, non assumiamo mai droghe, abbiamo semplicemente giocato. È stato l’ultimo colpo di coda di una serata molto intensa ed eccitante.
È mai capitato di sentirti in imbarazzo?
Sì, una delle prime volte con Daria. Eravamo tra le macchine parcheggiate in strada, di notte, temevo di essere visto dai pochi passanti.
Ti è mai capitato di farlo davanti a molta gente?
Mi è capitato di farlo in mezzo a molta gente, anche molto vicina a noi, ma senza mai essere visto.
E su una classica spiaggia?
In realtà non lo abbiamo fatto in spiaggia, ma in acqua, nel mare. Attorno a noi c’erano i bagnanti. Lei si è abbracciata a me, ci siamo baciati, eccitati e poi ho spostato il mio costume, il suo e lo abbiamo fatto. Quella prima volta è stato un po’ difficile a causa delle onde.
E nessuno vi ha visto?
No, i bagnanti non si sono accorti di nulla, però a un certo punto è passato un signore che nuotava con gli occhialini e ci siamo fermati.
Scusami, prima accennavi a un episodio su un tetto. Com’è andata?
Era il mio ultimo giorno di affitto nel vecchio loft dove vivevo fino a qualche mese fa. Dal bagno una finestra permetteva di salire sul tetto. L’avevo provata una volta per avere una via di fuga in caso d’incendio o altro. Quella sera l’appartamento era completamente vuoto, siamo andati lì solo per farlo sul tetto. Erano mesi che dicevano di voler provare. Così ci siamo riusciti. Siamo saliti e lo abbiamo fatto.
Com’è stato?
Scomodo.
Non temi conseguenze tipo denunce o multe?
No, perché facciamo davvero di tutto per evitarlo. Nessuno vuole essere denunciato o multato. Cerco di spiegarmi con un esempio: chi, almeno una volta nella vita, non ha schiacciato l’acceleratore della macchina portandola oltre il limite di velocità in una strada deserta e dritta? Anche lì si rischia di essere denunciati o di essere multati ma nemmeno quando si va in macchina, ma lo abbiamo fatto tutti. Ecco è lo stesso principio applicato al sesso, con la differenza che facendo sesso in acqua, cercando di dissimulare per non farci “sgamare”, non mettiamo a rischio la vita di nessuno. Ripeto: a noi piace solo il rischio di essere beccati, ma non vogliamo rischiare denunce o multe e per questo siamo molto molto accorti.