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 2017  agosto 21 Lunedì calendario

Giochi, una partita da 10 miliardi. Da settembre il taglio progressivo delle slot

Si è chiusa in rosso con un -1,1% la semestrale 2017 del Fisco sulle entrate da gioco. E il conto potrebbe non migliorare nel secondo semestre, mettendo seriamente a rischio i 10 miliardi che il mercato dei giochi assicura ormai ogni anno allo Stato. Da settembre, infatti, entrerà nel vivo l’operazione di riduzione progressiva delle new slot voluta dal Governo con la manovrina correttiva di primavera. Ma ci saranno anche le prime leggi regionali e i primi regolamenti comunali ad entrare in vigore, rivoluzionando l’attuale composizione territoriale del mercato dei giochi, con pesanti ripercussioni occupazionali sull’intero comparto.
Oggi sono circa 4.800 le imprese di gestione-manutenzione di Awp per conto dei concessionari, con 13.500 addetti alla raccolta- manutenzione, 4mila agenti di commercio, 7mila impiegati aziendali. Ci sono poi almeno 400 imprese di costruzione-distribuzione degli apparecchi, con 500 progettisti addetti, 1.500 operai, 1.200 impiegati, 500 agenti di commercio (dati Astro, associazione dei gestori).
Ma, come spiega il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, le oscillazioni sulle entrate sono fisiologiche (si veda l’intervista a fianco). Certo è che se da una parte il taglio del 35% delle macchinette negli esercizi commerciali rappresenta una scelta ponderata del Governo per riformare il settore, dall’altra avrà un ruolo decisivo l’intesa che, dopo la pausa estiva, l’Esecutivo conta di raggiungere con governatori e sindaci. Nella conferenza unificata del prossimo 7 settembre, infatti, Regioni ed Enti locali dovrebbero pronunciarsi definitivamente sull’ultima proposta presentata dal Governo e che in estrema sintesi affida loro la distribuzione dei punti gioco sul territorio, anche in base alle distanze dai luoghi ritenuti sensibili.
Un’occasione, tra l’altro, per definire il quadro normativo in vista dei bandi di gara per Betting e Bingo. Il tutto, però, prevedendo piani urbanistici dove sia evitata la creazione di aree in cui l’offerta di gioco pubblico sia «totalmente assente o eccessivamente concentrata».
L’accordo poggia, necessariamente, anche sul taglio anticipato delle slot dagli esercizi commerciali. La riduzione del 35% degli apparecchi presenti sul territorio, prevista nella manovrina, potrebbe avere sensibili ripercussioni dal punto di vista delle entrate erariali, stimate in circa un miliardo l’anno. Entro fine aprile 2018 si passerà dalle attuali 407mila new slot a 265mila, il 35% in meno. Delle oltre 142.600 macchine da rottamare, 125mila circa saranno tolte da bar e tabacchi e 17mila dagli esercizi generalisti secondari (alberghi, edicole, ristoranti, stabilimenti balneari) già a partire da quest’anno.
Resta il fatto che oggi gli apparecchi da intrattenimento, secondo i numeri dei Monopoli pubblicati nel Libro blu 2016, testimoniano come le entrate erariali per oltre il 50% dipendano dalle new slot e dalle videolottery (Vlt). Non solo. La spesa dei giocatori, ossia la differenza tra la raccolta (le giocate) e le vincite, sulle new slot e le Vlt è aumentata complessivamente di oltre il 15% tra il 2015 e il 2016. Numeri, però, che nel frattempo hanno fatto crescere nel Paese la cultura anti-slot e alimentato un vero e proprio proibizionismo, destinato alla lunga a cancellare il gioco pubblico, sottovalutando l’agguato, sempre pronto, del gioco illegale.
Vero è che il nodo ancora tutto da sciogliere è l’impatto del gioco sulla salute. Per conoscere quanti sono i soggetti cui è stato diagnosticato un disturbo da gioco d’azzardo, i dati ritenuti attendibili sono quelli del ministero della Salute, che parlano, nel corso del tempo, di cifre comprese tra le 10mila e le 20mila unità. Ecco perché in assenza di numeri certi le Dogane e i Monopoli hanno promosso e finanziato una ricerca dell’Istituto superiore di sanità che, sulla base di un campione fortemente rappresentativo, potrà fornire un quadro aggiornato del gioco cosiddetto problematico nonché delle caratteristiche della domanda di gioco in Italia. Risultati dati in arrivo per i primi mesi del 2018.