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 2017  agosto 20 Domenica calendario

L’erede è New Horizons, il sogno Proxima Centauri

Il nostro sistema solare non è più una frontiera e il salto, questa volta, dovrà essere davvero gigante. Le eredi di Voyager 1 e 2 faranno vela verso altre stelle, altri sistemi solari e nuovi mondi. La prima sarà Proxima Centauri, la più vicina a noi e con almeno un pianeta roccioso, forse simile alla Terra. Voyager 1 si trova a quasi 21 miliardi di chilometri da casa, 19 ore e 17 minuti luce. È l’oggetto costruito dall’uomo giunto più distante da noi nella storia. La sua gemella è a 17 miliardi di chilometri un suo segnale impiega 15 ore ad arrivare fino a noi. Hanno compiuto tutta questa strada in 40 anni e ancora “telefonano a casa”. La tecnologia ci permette ora obiettivi sempre più ambiziosi ma tempo e denaro da spendere sono tanti per arrivare così lontano. L’unica a raccogliere l’eredità delle due Voyager è stata New Horizons, la sonda della Nasa che ha fatto visita a Plutone nel 2015, mettendo la spunta all’ultimo grande obiettivo del sistema solare. Solo lei può aspirare ad assaggiare lo spazio interstellare, uscendo ancora funzionante dal circondario di casa nostra. Adesso si trova a 5,7 miliardi di chilometri da noi. All’inizio del 2018 incontrerà un asteroide della fascia di Kuiper, prima di avventurarsi dove il Sole è quasi una stella come le altre. Anche se ci vorranno migliaia di anni. E milioni, prima di poter incontrare un’altra stella. Quest’ultima generazione di missioni spaziali cercherà invece soprattutto nel nostro ‘vicinato’. Nel mirino Marte, usando la Luna come prova generale per costruire la prima colonia. Saranno missioni alla ricerca della vita, sul pianeta rosso o dentro le lune di Saturno e Giove. Trovare la vita fuori dal nostro pianeta è uno dei sogni dell’uomo. Assieme a un altro pianeta “su cui ricominciare”, come canta Eugenio Finardi. Obiettivi che implicano mesi o al massimo qualche anno di viaggio. Proxima Centauri è ancora poco meno che fantascienza. Stephen Hawking, Mark Zuckerberg e il miliardario russo Yuri Milner ci vogliono arrivare con delle microsonde che viaggiano con vele spinte da potentissimi raggi laser, in 20 anni, più altri quattro per ricevere segnali. Tecnicamente immaginabile ma per qualche decennio ancora dobbiamo restare con i piedi sul nostro sistema solare e finire di esplorarlo. Magari per scoprire una nuova frontiera meno remota, ai suoi confini più estremi, come il gigantesco Pianeta nove.