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 2017  agosto 18 Venerdì calendario

Suni e gli Agnelli in villa al Forte fra nobili e scrittori

Quando nel luglio 2003 Susanna Agnelli andò a Forte dei Marmi per ricevere la cittadinanza onoraria, confessò che, dopo la vendita, non aveva mai più voluto visitare Villa Costanza, che era stata per tre decenni la residenza di villeggiatura di famiglia e che aveva fatto da sfondo al suo fortunato libro autobiografico, «Vestivamo alla marinara», uscito nel 1975. Con l’acquisto di quella villa nel 1926, Edoardo Agnelli, padre di Clara, Gianni, Susanna, Maria Sole, Cristiana, Giorgio e Umberto, diede la spinta definitiva per trasformare quel borgo di pescatori in città balneare. «Mio padre al mattino presto ci faceva svegliare per portarci con lui in riva al mare – raccontò Suni a Renato Rizzo della Stampa —. Ci fermavamo a guardare i pescatori che tiravano a riva le reti, poi comprava un sacchetto di pesciolini e li portava a casa».
Susanna Agnelli ricordava anche le regate con piccole barche a vela, l’arrivo dello yacht di Guglielmo Marconi, le corse in bici, il rigido orario per il bagno in mare, le 11.30, non un minuto dopo, altrimenti il giorno dopo si saltava. La vicina pensione Idone era frequentata dagli Odescalchi, dai Torlonia, dai Cesarini Sforza.
Nel 1929 l’intraprendente Achille Franceschi aveva aperto una capanna a ridosso della spiaggia, presto diventata per tutti «la Capannina». La Forte dei borghesi e dei nobili ma anche degli artisti e scrittori come Ardengo Soffici e Carlo Carrà nel dopoguerra venne sommersa dal turismo di massa. E dal lusso ostentato. E Suni Agnelli parlò di «una responsabilità comune per un mondo sempre più brutto».