Il Sole 24 Ore, 15 agosto 2017
Se anche il Ceo di Merck scarica Trump
E tre. Dopo Elon Musk (Tesla) e Robert Iger (Walt Disney Corporation) anche il Ceo del colosso farmaceutico Merck, Kenneth Frazier, prende le distanze dal presidente americano. Frazier, afroamericano, si è dimesso dall’American Manufacuring Council, associazione di imprenditori e manager creata da Trump, per il modo in cui la Casa Bianca ha commentato a caldo, sabato scorso, i fatti di Charlottesville. In quell’occasione, nessuna condanna netta nei confronti dei gruppi suprematisti bianchi (neonazisti) all’origine degli scontri, ma soltanto un generico appello contro tutte le forme di violenza. Polemiche a non finire e accuse nei confronti della vaghezza di Trump sul tema sia da parte di democratici sia da parte di repubblicani. Ieri è arrivata la presa di posizione del dirigente di uno dei più grandi gruppi farmaceutici mondiali, per il quale «i leader americani devono onorare i nostri valori fondamentali respingendo nettamente le manifestazioni di odio, bigottismo e supremazia di gruppo». La risposta di Trump è arrivata, inesorabile, via twitter. Ovviamente tutt’altro che conciliante, invita il manager a concentrare i suoi sforzi, adesso che avrà più tempo dopo le dimissioni dal Consiglio, nella riduzione dei prezzi dei farmaci, che agli attuali livelli sono «quasi un furto».