la Repubblica, 12 agosto 2017
Uova al veleno, allarme in Italia. Sequestro in Emilia-Romagna
Centosessanta quintali di bianco e ottanta di rosso pronti per essere distribuiti tra l’altro ad aziende e esercizi commerciali italiani che realizzano dolci, pasta e altri alimenti. Le uova al Fipronil sono arrivate in Italia in forma liquida e pastorizzata, senza guscio. Il ministero della Salute ha individuato la partita in un’azienda di distribuzione in Emilia-Romagna grazie a una segnalazione arrivata dalla Francia attraverso il canale Rasff, cioè il “rapid alert system for food and feed” dell’Unione Europea. L’impresa che ha lavorato le uova ha comunicato di averle acquistate da uno degli allevamenti olandesi finiti nello scandalo dell’insetticida e tutti gli Stati dove si trovano i suoi acquirenti sono stati avvertiti. In base alle regole sugli allerta per le contaminazioni degli alimenti il materiale sospetto va distrutto senza essere neanche analizzato.«Sono 15 i Paesi dell’Unione coinvolti nel caso delle uova contaminate e tra questi c’è anche l’Italia», ha annunciato nella tarda mattinata di ieri un portavoce della Commissione Ue. Il ministero alla Salute poco dopo ha precisato che «ad oggi» non risulta che siano state distribuite ai consumatori. C’è stato solo il sequestro di quella partita nei magazzini del distributore emiliano. La situazione sarebbe quindi sotto controllo. «Dai riscontri incrociati, effettuati dal ministero tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che hanno spedito prodotti in Italia negli ultimi tre mesi – si spiega – al momento risulta solo, da una segnalazione delle autorità francesi, pervenuta in data 8 agosto attraverso il Rasff, che un’azienda di tale Paese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche presso un’azienda italiana». Visto che dagli altri Paesi europei stanno aumentando le segnalazioni, il ministero spiega di tenere sotto controllo insieme a Nas e autorità sanitarie delle Regioni le informazioni sulla circolazione di lotti contaminati in Europa dall’insetticida vietato nella filiera alimentare. In più è stata presa una misura supplementare, che riguarda gli allevamenti italiani. Ieri è stata inviata una nota alle Regioni dove si chiede di fare controlli a campione di uova, pollame e prodotti derivati negli allevamenti italiani per cercare il Fipronil «in via cautelativa e anche in assenza di segnalazioni specifiche». Giuseppe Ruocco, che dirige l’Igiene e la sicurezza degli alimenti del ministero spiega che «fortunatamente in questo settore non siamo dei grandi importatori però nelmeccanismo di segnalazione iniziale del problema qualcosa non ha funzionato». Ormai da giorni l’Olanda e il Belgio sono sotto accusa per i ritardi nel lanciare l’allarme contaminazione.La lista dei Paesi dove sono arrivate le uova con il Fipronil comprende oltre al Belgio e ai Paesi Bassi, la Germania, la Francia, la Svezia, il Regno Unito, l’Austria, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Polonia, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, Danimarca e l’Italia. Sono quasi 250mila le uova contaminate vendute in Francia da aprile ad oggi, ha detto il ministro dell’Agricoltura Stephane Taravert. In Inghilterra il numero sarebbe di 700mila e in Danimarca sono ne state sequestrate 22 tonnellate.Bruxelles ha convocato per il 26 settembre un incontro con le autorità interessate dalla vicenda. «Non è una riunione di crisi», ha detto un portavoce della Commissione Ue. Ma una prima discussione sul punto ci sarà già il 4 e 5 settembre, a margine della riunione dei ministri dell’agricoltura Ue a Tallinn.