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 2017  agosto 11 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - FIBRONIL NELLE UOVAREPUBBLICA.ITNon sono state distribuite in Italia uova contaminate con il fipronil

APPUNTI PER GAZZETTA - FIBRONIL NELLE UOVA

REPUBBLICA.IT
Non sono state distribuite in Italia uova contaminate con il fipronil. Lo chiarisce il ministero della Salute, dopo l’allerta lanciata dalla Commissione Europea che aveva indicato il nostro Paese fra quelli che hanno ricevuto uova dalle aziende coinvolte nello scandalo.

Secondo la Commissione, i Paesi dell’Unione coinvolti, compreso l’Italia, sono: il Belgio, i Paesi Bassi, la Germania, la Francia, la Svezia, il Regno Unito, l’Austria, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Polonia, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia e la Danimarca. A questi Paesi si aggiungono Svizzera e Hong Kong.

Tuttavia, la Commissione ha sottolineato come i Paesi in cui è stato "confermato l’utilizzo illegale del prodotto" sono solo quattro, ovvero Olanda, Belgio, Germania e Francia; gli altri, Italia compresa, "hanno ricevuto delle importazioni provenienti da questi quattro Paesi" (il che non implica necessariamente che siano già stati distribuiti per la vendita).

· LA SCHEDA Il fipronil e i rischi per la salute

· SEQUESTRO IN ITALIA
Il ministero della Salute ha fatto sapere che le autorità sanitarie hanno sequestrato in Italia alcuni prodotti provenienti da un’azienda francese che aveva usato le uova di uno degli allevamenti olandesi coinvolti nell’uso del fipronil. La segnalazione di questi prodotti, che non sono mai stati messi in commercio nel nostro paese, era arrivata dalla Francia lo scorso 8 agosto.

· IL COMUNICATO DEL MINISTERO DELLA SALUTE
"Ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale", recita la nota del ministero della Salute. "Dai riscontri incrociati, effettuati dal ministero della Salute, tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che hanno spedito prodotti in Italia negli ultimi tre mesi - spiega il ministero - al momento risulta solo, da una segnalazione delle autorità francesi, pervenuta in data 8 agosto attraverso il Rasff, che un’azienda di tale Paese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche a un’azienda italiana".

Ma "su disposizione del ministero, le autorità sanitarie locali hanno provveduto a porre sotto sequestro la partita, e quindi il prodotto non è stato posto in commercio. Pertanto, ad oggi, non risultano distribuiti al consumo uova o derivati (ovoprodotti) contaminate da fipronil sul territorio nazionale", si sottolinea.

Il ministero della Salute "in ogni caso continua a valutare con attenzione le informazioni sulla circolazione dei lotti in Europa, anche in considerazione delle nuove segnalazioni sul sistema di allerta comunitario che provengono da Paesi prima non coinvolti, avvalendosi della stretta collaborazione delle autorità sanitarie regionali e dei carabinieri del Nas", conclude la nota.

· COLDIRETTI DALL’OLANDA 610MILA KG IN 5 MESI
In Italia sono arrivati 610mila chili di uova in guscio di gallina dai Paesi Bassi nei primi cinque mesi del 2017 ai quali si aggiungono però anche 648mila chili di derivati come uova sgusciate e tuorli freschi, essiccati, congelati o diversamente conservati mentre non sono quantificabili gli alimenti venduti come paste e dolci realizzati con le uova a rischio. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti.

La situazione - sottolinea la Confederazione - è resa più complessa dalle triangolazioni commerciali come dimostra il sequestro da parte delle autorità sanitarie italiane di alcuni prodotti provenienti da un’azienda francese che aveva usato le uova di uno degli allevamenti olandesi coinvolti nell’uso del fipronil. Di fronte alle emergenze sanitarie che si rincorrono la Coldiretti chiede di togliere il segreto sulla destinazione finale di tutti i prodotti alimentari importati rendendo finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero.

· IL MINISTERO INVIA ALLE REGIONI IL PIANO CONTROLLI
Il ministero della Salute ha inviato alle Regioni, in queste ore, il piano di controllo a campione sulle uova, i prodotti derivati e le carni di pollame, che dovrà essere applicato a livello del territorio. "Le Regioni riceveranno le tabelle che indicano il numero dei controlli che ciascuna dovrà effettuare per garantire la sicurezza. L’attenzione e il monitoraggio restano elevati anche se, al momento, nel nostro Paese non risultano presenti uova contaminate ", spiega Giuseppe Ruocco, direttore generale della Sicurezza alimentare del ministero della Salute, che ricorda come "fortunatamente l’Italia ha una buona produzione di uova. La provenienza nazionale è facilmente visibile dal marchio ’IT’ stampato sui gusci".

"La situazione - dice Ruocco - è in continua evoluzione a livello europeo. Ma, ad oggi, in Italia ci risulta sia entrata una sola partita di uova già lavorate in Francia e che è stata bloccata prima di entrare in commercio. Ma siamo di fronte a una frode, quindi può servire qualcosa di più delle ordinarie verifiche. E per questo stiamo facendo partire un piano speciale di controlli. Verificheremo con attenzione e prenderemo tutte le misure necessarie anche in base agli aggiornamenti".

In questi casi, precisa il dirigente ministeriale, "la tempestività delle informazioni è fondamentale. Proprio la tardiva comunicazione dell’allerta da parte di alcuni Paesi ha creato il problema. Il nostro sistema funziona ’in velocità’. Noi abbiamo ricevuto l’allerta il 31 luglio e nello stesso giorno, in poche ore, abbiamo avvertito le Regioni. L’Italia ha uno dei migliori sistemi di controllo sugli alimenti e siamo fiduciosi che si riuscirà a tenere sotto controllo la situazione".

· RIUNIONE DEI 15 PAESI UE COINVOLTI
Un portavoce dell’esecutivo comunitario durante una conferenza stampa ha fatto sapere che la Commissione europea riunirà i 15 paesi Ue coinvolti il 26 settembre per "trarre lezioni rilevanti" dallo scandalo e "migliorare il sistema", ha spiegato la portavoce della Commissione, Mina Andreeva. Per il momento "la priorità è gestire la situazione, continuare a coordinare e rassicurare i nostri cittadini", ha detto la portavoce.

Malgrado lo scandalo, secondo l’esecutivo comunitario l’Ue "ha uno dei sistemi più avanzati e sofisticati per proteggere i nostri cittadini e consumatori". La contaminazione da fipronil, un insetticida considerato moderatamente pericoloso per l’uomo, è stata provocata "dall’utilizzo illegale di una sostanza che non poteva essere usata", ha spiegato un altro portavoce, Daniel Rosario, ricordando che "c’è una dimensione giudiziaria" nella vicenda.

Il Commissario europeo per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis ha sottolineato che i ministri dell’Unione Europea devono confrontarsi con urgenza, perché "incolparsi a vicenda non porterà da nessuna parte". "Il nostro impegno comune e la nostra priorità è quella di gestire la situazione, raccogliere le informazioni, concentrarsi a migliorare e prevenire le attività criminali", ha aggiunto il commissario.

Le uova, provenienti in maggior parte dall’Olanda, contenevano del fipronil, un insetticida il cui uso è vietato da leggi dell’Unione europea nella produzione di cibo. Lo scandalo è scoppiato dopo la notizia che le autorità olandesi e belghe potrebbero essere state a conoscenza della contaminazione e ieri due uomini, manager dell’azienda olandese ChickFriend, sono stati arrestati in Olanda nell’ambito delle indagini.

· GRAN BRETAGNA E FRANCIA
L’osservatorio alimentare britannico ha affermato che circa 700mila uova sono state importate da fattorie olandesi, presumibilmente contaminate.

Il ministro dell"Agricoltura francese, Stéphane Travert ha detto ai microfoni di radio RMC che "un lotto di 48mila uova, il 0NL43651-01, può essere stato acquistato dai consumatori", garantendo tuttavia che questo non rappresenta un pericolo. Si tratta del primo lotto di uova contaminate dall’insetticida venduto direttamente nei supermercati francesi.

Travert ha dichiarato che, in totale, le uova contaminate provenienti da Belgio e Olanda "immesse nel mercato" francese da aprile sono più di 200mila. Il ministro ha precisato che il primo lotto, da 196mila uova, è stato venduto tra il 16 aprile e il 2 maggio senza nessun "impatto per la salute". Il secondo lotto, da 48mila, è stato consumato tra il 19 e il 28 luglio. "Il rischio per la salute umana è molto basso visti i livelli di fipronil riscontrati nelle uova contaminate e le abitudini alimentari dei francesi" ha poi aggiunto Travert.

"L’insieme dei prodotti contenenti uova provenienti da allevamenti contaminati verrà ritirato dal mercato nell’attesa dei risultati delle analisi", si legge in una nota diffusa dal ministro Travert, precisando che "queste misure di gestione sono perfettamente in linea con le raccomandazioni formulate dalla Commissione Ue". In caso di "risultati favorevoli" verranno invece immessi nel mercato, precisa il comunicato.

· L’OLANDA: "COMMESSI ERRORI"
"In ogni crisi vengono commessi degli errori e questa non fa eccezione": il ministro della Sanità olandese Edith Schippers ha ammesso le responsabilità del governo dell’Aia nello scandalo delle uova contaminate, ma ha respinto ogni accusa di negligenza.

"Eravamo consapevoli dell’esistenza di un rapporto che rivelava la presenza di fipronil negli allevamenti già nel novembre del 2016, ma allora non vi era alcuna indicazione che la sostanza potesse trovarsi anche sulle uova" ha spiegato Schippers, sottolineando come non fosse possibile rilasciare alcuna informazione in merito in quanto "era in corso un’inchiesta giudiziaria".

Il governo olandese aveva ammesso ieri che "col senno di poi e sospettando la presenza di friponil sulle uova, si sarebbero dovute adottare delle misure per garantire l’applicazione della legge"; Schippers ha aggiunto da parte sua che "occorrerà analizzare la situazione per accertare se sarebbe stato possibile muoversi più in fretta, e credo che la commissione europea dovrebbe essere coinvolta in questo processo".

REPUBBLICA DI IERI
ROMA - Lo scandalo per le uova contaminate dal fipronil, un insetticida "moderatamente tossico" per l’uomo, si allarga dal Belgio e dall’Olanda (paesi da cui tutto è partito) ad altre sei nazioni. Con la Commissione europea che è costretta a richiamare Bruxelles e L’Aja, che stanno facendo "scaricabarile" e spingendo per un’indagine coordinata. "Non è il momento di giocare a puntare il dito l’uno contro l’altro - ha detto il portavoce della Commissione Daniel Rosario - ma di un’azione decisiva, coordinata e trasparente, perché questo si aspettano da noi i cittadini europei".

Mentre la Commissione interveniva, sia le autorità belga che quelle olandesi hanno lanciato una serie di perquisizioni legate all’uso del fipronil negli allevamenti, senza tuttavia fornire alcun dettaglio sulle operazioni. Due persone sono state arrestate in Olanda. Nei Paesi Bassi da una settimana 150 allevamenti avicoli sono chiusi in via cautelare.

La perquisizioni arrivano il giorno dopo l’accusa del governo belga secondo cui le autorità olandesi avevano scoperto la presenza di un insetticida potenzialmente dannoso su alcune partite di uova già nel novembre dell’anno scorso, nove mesi prima che lo scandalo divenisse pubblico. Accusa smentita dall’Nvwa, l’agenzia per la sicurezza alimentare olandese.
Negli allevamenti olandesi era stato registrato un inquietante tasso di fipronil, molecola ritrovata in un insetticida usato per sradicare un parassita che colpisce le galline, ma per l’Nvwa non "c’era motivo di credere" che la contaminazione avesse toccato le uova. 

Ora lo scandalo fipronil è divenuto un problema europeo con l’arrivo di partite contaminate in Germania, Svezia, Svizzera, Gran Bretagna (dove le uova contaminate importate e distribuite sono circa 700mila), Spagna e Lussemburgo.

Nell’Unione europea, l’uso del fipronil è vietato sugli animali destinati alla catena alimentare, quindi anche negli allevamenti di pollame, perché considerato dall’Organizzazione mondiale della sanità un insetticida "moderatamente tossico" per l’uomo.

· LE UOVA IN ITALIA 
Al momento, il nostro ministero della Salute ha precisato che "non risultano distribuite in Italia le uova contaminate con fipronil" e non ci sono in corso casi di contaminazione.

In Italia le uova da consumo prodotte nel 2016 sono state 12 miliardi e 900 milioni. Per soddisfare la richiesta interna è stato necessario ricorrere alle importazioni, diminuite di circa il 24,5% rispetto al 2015 (dati Istat), pari a 158 milioni di uova importate.

Secondo i dati forniti dalla Coldiretti, per quanto riguarda l’Italia, le uova col guscio importate dall’Olanda nel primo quadrimestre del 2017, ammontano a 574.000. Nessuna dal Belgio. 

· LA TRACCIABILITÀ DELLE UOVA
A partire dal 2004 è obbligatorio che le uova in commercio presentino sul guscio un codice che riporti informazioni relative all’origine del prodotto. Per rintracciarne la provenienza bisogna saltare la prima cifra e passare alla seconda combinazione del codice. Queste sono due lettere che contrassegnano il Paese d’origine delle uova: IT per Italia, e via dicendo.

Ma la tracciabilità è solo il primo passo verso la sicurezza alimentare. Dall’inizio del 2017 i Nac, i Nuclei Antifrodi dei Carabinieri, hanno sequestrato 2,5 milioni di uova ’non sicure’ ovvero prive di tracciabilità, o con un’origine italiana falsa, in quanto provenienti dall’estero. A riferirlo è il comandante Luigi Cortellessa alla guida dei Carabinieri Tutela Norme Comunitarie e Agroalimentari-Nac, interpellato dall’Adnkronos.

"Il consumatore italiano può stare tranquillo perché noi svolgiamo controlli costanti sulla sicurezza alimentare e siamo in grado di vigilare sulla corretta tracciabilità dei prodotti alimentari, in particolare delle uova" afferma Cortellessa segnalando che "fino ad oggi, dall’inizio di quest’anno, abbiamo sequestrato 2,5 milioni di uova con etichette false". L’ultimo sequestro di 18.500 uova risale al 4 agosto, in provincia di Napoli.

· LE UOVA USATE IN PRODOTTI DERIVATI
Un altro fronte di preoccupazione arriva dalla possibilità che le uova (e in generale altri alimenti a rischio) vengano usati all’interno di alimenti per i quali non esiste l’obbligo di tracciabilità. Ad esempio, sottolinea Coldiretti, i due terzi delle uova consumate dagli italiani sono all’interno di pasta, dolci e altre preparazioni alimentari: "Per questo occorre togliere il segreto sulla destinazione finale dell’import di tutti i prodotti alimentari".

Le uova contaminate con il fipronil potrebbero essere state distribuite anche in Italia e cresce la preoccupazione dei consumatori per i possibili rischi per la salute. Rischi, diciamolo subito, strettamente legati alla quantità di sostanza ingerita: si parla di alte dosi e non dovrebbe essere il caso dell’attuale scandalo alimentare, anche se (come è avvio) sarebbe meglio evitare. Comunque non sono da escludere complicazioni soprattutto per i bambini.

· COS’È IL FIPRONIL
Il fluocianobenpirazolo, questo il nome chimico, è un insetticida ad ampio spettro che disturba l’attività del sistema nervoso centrale dell’insetto impedendo il passaggio degli ioni cloruro attraverso il recettore del GABA ed il recettore del Glut-Cl. Ciò causa la ipereccitazione dei nervi e dei muscoli degli insetti contaminati.

· PER COSA SI USA
Viene usato prevalentemente come antipulci, ed è un veleno a lenta attività d’azione: una volta inserito in un’esca, l’insetto viene avvelenato ma non muore istantaneamente ma ha il tempo di ritornare alla colonia o nella tana. Nelle blatte è stato rilevato che le carcasse possono contenere quantità di antiparassitario residuo sufficiente per uccidere altri insetti nello stesso luogo nel quale gli insetti si rifugiano. Nelle formiche, la condivisione dell’esca fra i diversi membri della colonia aiuta la diffusione del veleno nella colonia. Con tale effetto a catena, il tasso di avvelenamento è circa del 95 per cento in 3 giorni.

· ATRI USI
Il fipronil è usato come principio attivo in prodotti commerciali antiparassitari per gli animali da compagnia, a una concentrazione di circa 9.8 per cento. Si tratta, insomma, di un insetticida volutamente blando, pensato per trasformare gli insetti contaminati in "untori" per tutta la loro colonia. In ogni caso è categoricamente vietato nei trattamenti anti-pulci di animali destinato al consumo umano, perchè secondo l’Oms è pericoloso per fegato, reni e tiroide.

· SINTOMI E RIMEDI IN CASO DI ESPOSIZIONE
Se una persona viene esposta al fipronil a forti dosi si possono osservare ipereccitabilità, irritabilità, tremori e, ad uno stadio più grave, letargia e convulsioni. I sintomi sono reversibili, una volta terminata l’esposizione. La sostanza si assorbe lentamente attraverso l’intestino; per ridurre l’assorbimento i medici consigliano di usare una lavanda gastrica, un purgante salino o carbone attivo. Non è noto un antidoto specifico.