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 2017  agosto 10 Giovedì calendario

Non Vale tutto

Solidarietà umana a Valentino Rossi, che un attimo prima del Gran premio di Brno ha dovuto respingere l’aggressione della ministra Karla Slechtova, sventolante un caschetto biondo Pinotti. La signora ceka, ma verbosissima, voleva assolutamente fare un selfie e due chiacchiere, ed è rimasta sorpresa dalla reazione di Valentino. Incredibile, si è detta: quest’uomo sta solo per rischiare la vita su un trabiccolo a duecento all’ora e non trova il tempo per concentrarsi su cose ben più importanti, come stringermi la mano e sentirsi dire che gli porto i saluti di mia zia?
Ah, l’invadenza. Temiamo di essere invasi dai migranti, ma intanto lo facciamo noi, e senza neanche l’ausilio di un gommone. Ci bastano il sorrisone e lo smartfòne. Dove c’è campo, non c’è scampo: l’invadente irrompe nel tuo spazio vitale. Se sei famoso, ma anche se non lo sei. È tutto un darsi del tu tra sconosciuti, un millantare amicizie comuni. La linea la dettano i molestatori televisivi, che inchiodano la vittima al muro delle telecamere e, se quella non si presta al gioco, passa ancora per una che se la tira o che ha qualcosa da nascondere. L’invadente si sente evangelico, fa esattamente ciò che vorrebbe fosse fatto a lui, che muore dalla voglia di essere invaso e appena si ritrova un telefono o un microfono davanti alla bocca sa sempre depositarvi la battuta giusta: ridanciana e ovvia, dunque «social». Timidi e riservati sopravvivono in riserve speciali senza vanità, ma più che altro senza campo. Lì può ancora succedere che due conoscenti si passino accanto facendo finta di niente. Il brivido della trasgressione.