La Stampa, 8 agosto 2017
Ferrarelle compra il cioccolato Amedei. La storica azienda toscana torna di proprietà italiana
Torna ad avere una proprietà italiana l’azienda di cioccolateria toscana Amedei, finita nel 2015 in pancia al fondo Octopus Europe Limited. A comprarla è Ferrarelle, che acquisisce il 99% della società. L’azienda dell’acqua rileva le quote dell’azienda storica toscana del fondo e quelle della restante parte di proprietà della fondatrice Cecilia Tessieri, «che resterà – si legge in una nota – in azienda a garanzia della continuità nel percorso di ricerca di qualità e di unicità che ha reso Amedei un marchio noto in tutto il mondo per la sua eccellenza nella scelta, selezione e lavorazione del cacao».
Ferrarelle investirà ulteriormente nella produzione di Pontedera. «Siamo rimasti conquistati dalla filosofia e dall’artigianalità di questa splendida eccellenza che siamo lieti di riportare completamente in Italia», ha commentato Carlo Pontecorvo, presidente di Ferrarelle. «Il nostro progetto per Amedei è aggiungere valore nel rispetto della tradizione, applicando i punti di forza del modello di organizzazione aziendale e struttura commerciale che ha già portato i marchi di Ferrarelle a costruirsi la leadership in Italia e una presenza rilevante in alcuni mercati internazionali», ha aggiunto.
«Faremo – ha annunciato – un aumento di capitale, già approvato dall’assemblea» e «una analisi approfondita dei costi per vedere se e dove ci sono sacche di inefficienza», ha continuato, precisando che «vogliamo creare e organizzare una rete commerciale che ora non c’è», convinto che la ripartenza del gruppo dopo due anni di sofferenza sia possibile perché «il prodotto è eccezionale e c’è la base su cui creare altre attività».
L’acquisizione, che ha avuto Unicredit come advisor, è stata assistita dallo studio legale Bdl e dallo studio legale Perno Cremonese e associati di Roma. Ma Ferrarelle non pensa di fermarsi qui: punta infatti a diventare «un ombrello di marchi premium del food & beverage», ha detto Pontecorvo in un colloquio con Radiocor Plus.
«L’operazione con Amedei è stata fatta – ha raccontato – perché ci piaceva molto il settore, quello del cioccolato, l’azienda e il fatto che offre un prodotto di grande qualità».
«Ci sembrava quasi doveroso – ha continuato – dare un contributo per il suo rilancio, ci affascinava la sfida e poi è anche divertente non cercare di crescere solo in un settore».
I prossimi obiettivi? «Guardiamo ad aziende piccole – ha spiegato – con prodotti e marchi di grande qualità che offrano opportunità di sviluppo anche nel medio termine».
Volendo tracciare un identikit dei possibili target, quello che conta per Pontecorvo è che siano aziende «con un marchio riconoscibile sul mercato», sottolineando che ci è spostati verso un «consumo più attento a qualità e marchio» e quindi quella è la direzione da prendere. L’Italia è il primo orizzonte, senza restare però vincolati ai confini nazionali. «Fare un polo del Made in Italy ci interessa moltissimo. C’è l’orgoglio di fare come per Ferrarelle, quando nel 2005 abbiamo riportato in Italia il gruppo», ha ricordato, senza escludere però di guardare anche all’estero: «Dipenderà dal tipo di opportunità. Non abbiamo limiti geografici». Nè ha escluso acquisizioni nel settore delle acque, nel quale Ferrarelle è proprietaria già di Natia, Santagata, Boario, Fonte Essenziale e distribuisce in esclusiva per l’Italia il brand francese Evian.