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 2017  agosto 08 Martedì calendario

Appalti a Torre del Greco, in manette il sindaco che guardava a Salvini

NAPOLI Ventimila euro al mese in cambio dell’appalto per la nettezza urbana: il sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, ex FI, ex Udeur, ex Idv, recentemente molto vicino a Salvini, da ieri è in carcere con le accuse di corruzione e falso; arrestati anche cinque imprenditori tra cui Massimo, Antonio e Ciro Balsamo. La Guardia di Finanza è riuscita a provare che i Balsamo per due volte nel corso degli anni, grazie a pesanti arbitrii del sindaco, sono riusciti ad estromettere le ditte che si erano aggiudicate l’appalto per la rimozione dei rifiuti. Determinato a far fuori le ditte «scomode», Borriello, è emerso dalle indagini del pm Silvio Pavia, non ha esitato ad allontanare dirigenti comunali, imporre ai vigili controlli pretestuosi a raffica per procedere poi a contestazioni formali, addirittura a inventarsi un’inesistente emergenza sanitaria. Circostanze tutte documentate nel corso delle indagini coordinate dal colonnello Geremia Guercia.
Ciro Borriello è un personaggio notissimo, non solo in Campania. Chirurgo estetico, ha numerosi pazienti vip; la sua carriera, tuttavia, non è costellata solo di successi: nel 2015, infatti, è stato condannato in primo grado a tre anni e tre mesi di reclusione per aver spacciato un intervento di riduzione dell’addome (quindi di chirurgia estetica) per l’asportazione dell’appendice. Obiettivo: ottenere dall’Asl rimborsi non dovuti. In precedenza era stato condannato in Appello a un anno per soppressione di atti veri nell’ambito di un’inchiesta su abusi edilizi. Ex deputato di FI, per due volte è stato eletto sindaco di Torre del Greco. Ma ora, assicura chi lo conosce bene, la sua ambizione era convincere Salvini a concedergli una candidatura in Parlamento. Lo scorso marzo, quando il leader del Carroccio tenne a Napoli il suo comizio, Borriello si presentò alla Mostra d’Oltremare con un pullman pieno di gente, con al collo la sciarpa della Turris, la squadra di calcio della sua città. Sciarpa che lo stesso Salvini accettò di indossare, facendosi poi fotografare con i tifosi. Dopo il suo arresto, quelle foto creano non pochi imbarazzi. Una nota di Gianluca Cantalamessa, coordinatore di Noi con Salvini per la Campania, chiarisce che «Ciro Borriello non è mai stato un iscritto di Noi con Salvini, né tanto meno un nostro attivista, pertanto nessuno può dire che ha aderito al nostro progetto». Critiche anche da Gianni Fava, che fu l’antagonista di Salvini alle primarie.