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 2017  agosto 08 Martedì calendario

De Blasio lancia la tassa ai milionari per salvare la metro di New York

È il più lungo nel mondo occidentale, con 380 chilometri di binari. Ed è l’unico sistema di metropolitane al mondo aperto 24 ore al giorno, garantendo anche di notte l’accesso a milioni di persone. Ma la subway newyorkese, aperta nel lontano 1904, è ora in condizioni pietose: le 472 stazioni cadono a pezzi, i ritardi sono sistematici, i treni deragliano ed eserciti di ratti bivaccano nel sottosuolo. Come modernizzarla? Come rispondere ai passeggeri che protestano per il disservizio e l’alto costo dei biglietti? Alla viglia delle elezioni di novembre per il suo rinnovo, il sindaco democratico Bill De Blasio – che non gode di particolare popolarità – ha lanciato una proposta dirompente: una tassa sui milionari. Secondo il sindaco, l’aliquota delle imposte comunali sui 32mila residenti con un reddito maggiore a mezzo milione di dollari all’anno dovrebbe passare dal 3,8 al 4,4%. Verrebbero così raccolti circa 750 milioni di dollari, di cui 500 per finanziare i lavori strutturali della metro e il resto per consentire a circa 800mila abitanti più poveri della metropoli di acquistare l’abbonamento a metà prezzo. Non è una idea nuova: anche a Seattle, nello stato di Washington, sono previsti aiuti per i passeggeri meno abbienti. Ma la tassa sui ricchi, dal chiaro sapore elettorale, si è subito scontrata con una forte opposizione, non solo della destra, ma anche del governatore dello stato di New York, Andrew Cuomo, anche lui democratico, da sempre in contrasto con De Blasio. I due hanno posizioni diverse – il sindaco è un liberal, il governatore è un moderato – e negli ultimi anni si sono scontrati su ogni tema, a cominciare da quello della subway, le cui responsabilità politiche e gestionali sono di fatto condivise. Secondo Cuomo, che punta alla rielezione nel 2018 (e potrebbe trovare un’avversaria famosa, Cynthia Nixon, di Sex and the City), De Blasio dovrebbe investire subito nell’ammodernamento della “subway”, senza aspettare gli introiti della nuova tassa. Anche perché i repubblicani hanno la maggioranza al senato di New York, dove si voterà l’eventuale rialzo fiscale, e sono decisamente contrari.