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 2017  agosto 08 Martedì calendario

Napoletano non ha rubato lo stipendio, gliel’hanno dato

A volte le notizie che arrivano in redazione sono più gravi della realtà che dovrebbero rappresentare. Ieri si è appreso che l’ex direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, ha abbandonato consensualmente e definitivamente la guida della testata economica di Confindustria. Al giornalista è stato riconosciuto un bonus d’addio di 700 mila euro. Che è una bella polpetta, però poca roba al confronto dello stipendio che egli ha percepito per vari anni onde stare al timone del quotidiano: circa 90 mila euro il mese. Beato lui. Io fin lì non ci sono arrivato, purtroppo. Ma ciò non mi impedisce di dire con serenità che i compensi si patteggiano. Se Napoletano ha incassato tanto significa che qualcuno quel tanto glielo ha concesso pensando che fosse meritato. Quindi non capisco per quale motivo debba essere rimproverato chi ha percepito tali somme e non, viceversa, chi le ha versate. Roberto ha intascato parecchi soldi e gli amministratori dell’impresa editoriale (...) :::segue dalla prima VITTORIO FELTRI (...) glieli hanno dati. È cretino lui o sono stolti quelli che hanno sganciato senza verificare se certe cifre fossero adeguate? Il direttore dimesso è accusato di false comunicazioni perché avrebbe mentito sulla quantità delle copie vendute, aumentandola a dismisura per darsi importanza. Non può essere vero. Non è compito del numero uno della compagine giornalistica quello di misurare la distribuzione di un foglio. Spetta agli organi amministrativi e tecnici badare alla parte commerciale. Non ad altri. Tantomeno al capo della redazione, cui tocca soltanto curare il prodotto affinché sia gradito al pubblico, e non di contare coloro che lo acquistano. Non capisco dove sia il problema. Se qualcuno ha ciurlato nel manico nel dichiarare la tiratura e le vendite in edicola o altrove bisogna identificarlo, ben sapendo che non è il direttore politico, ma un dirigente addetto alla contabilità. Non escludo che Napoletano abbia commesso degli errori, forse anche gravi, tuttavia saranno stati sbagli giornalistici, non di certo gestionali. Pertanto non vedo perché l’azienda e la magistratura se la prendano con lui per eventuali pasticci relativi alla diffusione più o meno gonfiata. Mi risulta che l’ormai ex direttore abbia chiuso i rapporti con Il Sole in maniera bonaria e abbia incassato quanto previsto dal contratto. Contratto che egli non avrà firmato da solo ma unitamente al Consiglio di amministrazione, responsabile del settore economico finanziario dell’impresa. Rimane in sospeso un interrogativo: l’ad e il presidente del Sole, mentre tutto andava a catafascio, fino al buco di 90 milioni registrato nel 2016, cosa facevano? Dormivano? Perché non sono intervenuti prima del disastro? Facile attaccare Napoletano che non si occupava di palanche e di bilanci bensì solamente di articoli e di titoli. La vicenda ci disgusta e ci piacerebbe conoscerne la genesi oltre che la amara conclusione.