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 2017  agosto 08 Martedì calendario

Il Barça denuncia il Psg alla Uefa. E toglie 26 milioni a Neymar padre

Passano i giorni e sull’asse Parigi-Barcellona volano stracci sempre più sporchi. Al Barça guardando indietro, sbobinando le ultime settimane, parole, gesti, atteggiamenti, il passaggio di Neymar al Psg fa crescere una rabbia difficile da controllare.

SALTATI 26 MILIONI Il brasiliano (immortalato su uno yacht a Saint Tropez) durante la presentazione ha detto che non si è mosso per soldi e che ha deciso due giorni prima di firmare. Al Camp Nou invece sono convinti che i Neymar, Senior e Junior, abbiano attuato seguendo un piano preciso stilato mesi e mesi fa, addirittura al momento del rinnovo di Neymar nell’autunno scorso. Allora il padre del giocatore riuscì a convincere il club a versargli i 26 milioni di euro pattuiti per il prolungamento del contratto del figliolo in un’unica soluzione e non a rate come deciso inizialmente. La data del versamento era stata fissata al 31 luglio di quest’anno e per questo secondo il Barcellona i Neymar hanno aspettato tanto a calare il proprio poker francese, nonostante avessero le carte già in mano da tempo. Il Barça se l’è presa a morte e dopo aver depositato l’assegno da un notaio il club se lo è ripreso: «Il padre di Neymar non ha rispettato le condizioni stabilite al momento del rinnovo del figlio, quei soldi non gli spettano» ha dichiarato il portavoce Josep Vives. Pare che Ney Senior se la sia presa molto e le ultime telefonate con la cupola blaugrana non siano filate sui binari della cordialità.

DENUNCIA ALLA UEFA Dopo l’offensiva col padre padrone brasiliano ieri il Barça è partito all’attacco di O Ney e del Psg. «Il comportamento di Neymar non è stato il più appropriato – ha detto il presidente Bartomeu al Congresso Mondiale delle Peñas Blaugrana, le associazioni dei tifosi, parlando per la prima volta del caso Neymar —. Volevamo che restasse e abbiamo fatto di tutto perché così fosse ma ha deciso diversamente e nessun giocatore è più importante del club. Avrebbe dovuto prendere esempio da Messi e Iniesta».

LA STORIA SIAMO NOI E poi sul Psg: «Abbiamo messo il caso del trasferimento di Neymar in mano alla Uefa perché il Barcellona lotta contro l’inflazione artificiale del mercato e perché vogliamo proteggere il calcio, vogliamo che sia sostenibile. E la cosa passa per il fatto che nessuno spenda più di ciò che guadagna». E poi un dardo «storico» al Psg: «Il nostro è un club con 118 anni di storia, con grandi giocatori e più di 140.000 soci. È nostro, dei soci, e non di uno sceicco o di un oligarca». Vedremo cosa farà la Uefa, intanto la guerra dialettica è aperta. E aspra.