Il Sole 24 Ore, 8 agosto 2017
Sarah Jessica Parker, da «Sex & the City» a designer per Bezos
Sembrano non avere limite l’ambizione e l’immaginazione di Jeff Bezos, che da qualche mese contende a Bill Gates il primo posto nella lista dei multimiliardari americani, almeno sulla carta (calcolando cioè il valore del 17% di azioni Amazon che Bezos possiede). Oltre a essere la più grande libreria al mondo, Amazon punta alla leadership in ogni altro settore nel quale è entrata, dall’elettronica ai mobili e complementi d’arredo, dai detersivi al giardinaggio, dai casalinghi ai giocattoli.
Ma l’attivismo di Amazon degli ultimi mesi è rivolto soprattutto all’alimentare e alla moda. Ci riferiamo all’acquisto per 13,4 miliardi di dollari della catena di supermercati Wholefoods (molto attenta alla sostenibilità sociale e ambientale, come vogliono, anzi, pretendono i Millennials, i nati dopo il 1980) e alla cooptazione di Sarah Jessica Parker, che dopo l’estate venderà su Amazon l’omonima linea di scarpe. L’attrice difficilmente si libererà del suo alter ego televisivo: nonostante avesse interpretato molti film prima di Sex and the City e abbia proseguito dopo la fine della serie, continua a essere identificata con il suo personaggio, Carrie Bradshaw, giornalista di costume, ma soprattutto fashion victim e acquirente quasi compulsiva di calzature, borse e abbigliamento di lusso.
Furbescamente, Sarah Jessica Parker aveva già sfruttato il suo passato da shopaholic ed esperta di moda. Un passato di fatto immaginario: dietro l’aspetto e le scelte stilistiche – per altro in molti casi discutibili, almeno secondo un gusto europeo – c’è sempre stata Patricia Field, una delle costumiste più famose di Hollywood. E nella vita privata l’attrice si rivolge a numerose stylist (non stiliste, ma persone che la consigliano su come vestirsi in ogni occasione, dalla passeggiata per andare a prendere i bambini a scuola ai tappeti rossi). Tant’è: nel 2013 lanciò una prima linea di scarpe in collaborazione con Manolo Blahnik, una delle passioni di Carrie Bradshaw. All’inizio di quest’anno ha presentato una linea di gioielli: in mezzo, innumerevoli ruoli da testimonial e influencer ante litteram per i più svariati marchi della moda e del lusso.
Jeff Bezos non gioca solo la carta Sarah Jessica Parker: sono sempre di più i corner virtuali dedicati a singoli brabd all’interno del mare magnum di Amazon, equivalente di monomarca in un department store fisico. L’ultimo caso è Nike e altri accordi sono in fase di negoziazione.
La novità più interessante e potenzialmente pericolosa per altri e-tailer è Prime Wardrobe, annunciata in giugno, per ora solo negli Usa. Ribattezzato dal quotidiano Wwd “Try before you buy”, il servizio permette di ordinare tutti i capi o scarpe che si desiderano, anche in più taglie. La spedizione e il reso sono gratuiti e il pagamento è richiesto solo dopo sette giorni,quando il cliente fa la sua scelta : se tiene tre o quattro dei prodotti ricevuti ha diritto a uno sconto del 10%, se ne tiene più di cinque del 20%. Inutile dire che nessun negozio fisico può permettersi politiche o servizi simili. Dopo essersi abbattuto sulle librerie e ogni altro tipo di catena, il ciclone Amazon farà altre vittime.