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 2017  agosto 06 Domenica calendario

Prof viene assunta a 70 anni, ma va in pensione tra 9 mesi

Essere assunti a tempo indeterminato dallo Stato alle soglie dei 70 anni. Succede anche questo in Italia, per la precisione in Sicilia, a Palermo. Mercoledì prossimo (il 9 agosto alle 8 e mezza del mattino), la signora, Bernarda Di Miceli, classe 1948, firmerà finalmente il tanto ambito contratto a tempo indeterminato come maestra della scuola primaria e dell’infanzia. Rientra, infatti, nell’elenco dei docenti della scuola convocati per sottoscrivere il contratto «a tempo indeterminato» dal Provveditorato palermitano. Nero su bianco nella convocazione ufficiale dell’Ufficio scolastico provinciale di Palermo. La stipula formale del contratto avverrà, ha ricostruito ieri il Giornale di Sicilia, «presso i locali dell’istituto Pio La Torre in via Nina Siciliana». La signora (che festeggerà i 70 anni a San Valentino, il prossimo 14 febbraio), avrà di che esultare ben prima. Dopo anni e anni di supplenze e contratti a termine, finalmente agguanterà l’ambita stabilizzazione. Tanto più che nell’incrocio perverso delle successive riforme previdenziali – e nel progressivo aumento degli anni di contribuzione per accedere alla pensione – era incappata, suo malgrado, in un vortice di norme e rinvii pensionistici. Rischiava concretamente di non incassare la pensione, o almeno di non andarci in virtù dei contributi versati. E proprio per maturare il diritto alla pensione la signora Di Miceli era stata costretta a continuare a fare domanda per le supplenze e i contratti nella speranza di maturare gli anni di contribuzione minimi. La signora, con quasi 70 splendide primavere sulle spalle (e sei figli), non si è arresa neppure quando è stata depennata per un errore sul calcolo dell’età anagrafica dalle graduatorie 2014/2017. «Ora di sicuro tornerà all’insegnamento fino al giugno 2018», taglia corto la figlia, l’avvocato Simona Santacolomba che ha seguito la vicenda e presentato i ricorsi al tribunale del Lavoro di Palermo. Accolto il ricorso, il Provveditorato ha subito reinserito il docente nelle graduatorie e quindi è stata convocata per l’assunzione. Morale: la signora Bernarda festeggerà i suoi 70 anni in aula (in 14 febbraio prossimo), e poi insegnerà almeno fino a giugno 2018. Bisognerà poi vedere se dai conteggi previdenziali avrà per quel tempo maturato il diritto per andare in pensione. Di certo, adesso si godrà l’assunzione tanto attesa. La signora Di Miceli rientra nelle immissioni di ruolo varate quest’anno (51.774 in tutta Italia), di cui 2.500 in Sicilia, e solo una trentina per Palermo. Se la signora Bernarda potrà festeggiare la sua assunzione, c’è da vedere cosa succedere a tutti quei lavoratori (pubblici e privati), che dal prossimo anno potrebbero veder lievitare la permanenza al lavoro anche oltre i 66 anni e 7 mesi. Il recente dibattito politico e previdenziale in materia di estensione dell’età lavorativa è tutt’altro che esaurito. In autunno il governo tornerà ad affrontare il tema. Se da una parte il ministero del Tesoro vorrebbe allungare i periodi di attività (per rinviare i tempi di pagamento della pensione), dall’altra lavoratori e sindacati premono per un congelamento dei limiti d’età, se non addirittura di una riduzione per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro delle nuove generazioni. Di sicuro il caso della signora Bernarda non desterà più tanto clamore fra qualche anno, visto che secondo via XX Settembre e Bruxelles i lavoratori europei nei prossimi anni andranno serenamente in pensione oltre i 70 anni di età, magari con 40 o più anni di contribuzione. Un sistema che consentirà di ridurre l’esborso e darà una mano al risanamento dei conti previdenziali. Non solo in Italia.