Il Sole 24 Ore, 6 agosto 2017
Beach volleyball, sport da spiaggia anche d’inverno
Da sport prettamente estivo a disciplina da praticare anche di inverno. È questa l’evoluzione del beach volleyball (questo in inglese il termine esatto per tradurre la “pallavolo da spiaggia”) che proprio oggi a Vienna vede concludersi l’undicesima edizione dei Campionati del Mondo nella quale le due coppie italiane maschili (Lupo-Nicolai, Ranghieri-Carambula) sono arrivati purtroppo al 17esimo posto mentre la coppia femminile (Menegatti-Perry) è stata eliminata agli esordi del torneo. Non solo. Sono sei le tappe del Campionato italiano assoluto che si concluderanno il primo week end di settembre a Catania dove i finalisti si contenderanno un montepremi di 30mila euro (15mila totali il torneo maschile e 15mila per quello femminile). Ma vediamo più da vicino alcuni numeri di questo “fenomeno” sportivo, alimentato anche dalla prima storica medaglia italiana: l’argento olimpico ottenuto nel 2016 a Rio dal duo Lupo-Nicolai.
Location e praticanti
Sono 80 gli stabilimenti balneari dove si pratica con continuità il beach volleyball, alle quali si aggiungono 75 impianti al coperto (+30% negli ultimi cinque anni) utilizzati anche di inverno grazie a tensostrutture climatizzate da potenti gettiti di aria calda e da fine sabbia riscaldata. Sparsi in tutta Italia, è Roma ad avere più impianti al coperto (10) seguita da Milano e hinterland che ne fanno registrare 8. Ogni impianto, generalmente, contiene quattro campi da beach volleyball per cui si possono stimare almeno 350 campi al coperto.
Le società di solo beach volleyball affiliate alla Fipav (Federazione italiana pallavolo che conta oltre 4mila società iscritte) sono 87, per un totale di circa 35mila praticanti (20mila maschi e 15mila femmine).
Calendario e montepremi
Archiviato il Campionato del Mondo di Vienna, per gli appassionati c’è ancora il Campionato italiano assoluto. È composto da cinque tappe più la finale (trasmesse in diretta da Fox Sports sul canale 204 di Sky): dagli appuntamenti già disputati di Vieste (23-25 giugno), Cervia (7-9 luglio) e Mondello (21-23 luglio) a quelli in programma a Casal Velino (4-6 agosto), Caorle (Coppa Italia 25-27 agosto) e le finali a Catania (1-3 settembre).
Rispetto alla stagione passata è stato nettamente aumentato il montepremi: 15mila euro totali a tappa (7.500 per gender), 20mila per la Coppa Italia di Caorle (10mila) e 30mila per le finali (15mila), per un totale di 110mila euro. Rispetto agli ultimi tre anni l’incremento medio del montepremi è stato del 66 per cento.
Da Atlanta in poi
Il beach volleyball ha iniziato a espandersi e diventare popolare sempre di più da quando è diventato disciplina olimpica ad Atlanta nel 1996. Grazie alla visibilità dei giochi olimpici quello che era uno sport di puro divertimento da spiaggia è diventato una disciplina spettacolare che richiede una grande preparazione sia tecnica sia fisica; insomma, uno sport per atleti veri. L’altro elemento di spinta, soprattutto di questi ultimi anni, è la crescita del numero degli impianti al coperto che consento di praticare il beach volleyball anche nella stagione invernale. Non solo. Alla popolarità della disciplina hanno contribuito man mano i successi passati delle coppie azzurre (da maggio sponsorizzate da EA7 Emporio Armani): in particolare Lupo-Nicolai, come detto, hanno regalato a Rio 2016 la prima medaglia d’argento nella storia del beach volleyball azzurro.
Una spinta per il futuro
Ma cosa serve a questa disciplina per crescere ancor di più? «La crescita degli impianti al coperto – risponde Pietro Bruno Cattaneo, presidente della Fipav – è fondamentale, bisogna avere sempre più strutture che permettano di praticare il beach volleyball su tutto il territorio. Come accade poi per il volley indoor, i successi delle nazionali sono un traino per tutto il movimento perché regalano sempre più visibilità. Fondamentale, poi, sono l’attività territoriale e quella giovanile; proprio per questo motivo – continua Cattaneo – abbiamo organizzato due campionati (under 19 e under 21) che sono strutturati in molte tappe. Queste attività andranno continuamente implementate dalla Federazione. Al centro del nostro progetto, infine, c’è il rilancio del Campionato italiano che dovrà tornare a essere il fiore all’occhiello della stagione agonistica».