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 2017  agosto 07 Lunedì calendario

DOPO “JUGEND RETTET” E “MEDICI SENZA FRONTIERE”, FINISCONO SOTTO INCHIESTA I VOLONTARI DI "SAVE THE CHILDREN" - GIÀ ISCRITTI I PRIMI INDAGATI CON L’IPOTESI DI FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA -

Per alcuni casi sono in corso le identificazioni, quindi il fascicolo procede ancora contro ignoti, in altri gli autori dei reati hanno già un nome e un cognome annotati nel registro degli indagati. E l'indagine - oltre Jugend Rettet e Medici Senza Frontiere - coinvolge anche gli operatori di una terza organizzazione non governativa: Save the Children. Non è un caso, infatti, che un poliziotto dello Sco si sia infiltrato per ben 40 giorni proprio sulla loro imbarcazione.

L' inchiesta condotta dalla Procura di Trapani, guidata da Ambrogio Cartosio, si concentra su singole condotte di reato - s' ipotizza il favoreggiamento dell' immigrazione clandestina - e quindi sui singoli operatori. Non sulle Ong in quanto tali. I poliziotti del Servizio centrale operativo hanno messo nel loro mirino soltanto episodi circoscritti e in parte - per quanto emerso nel decreto di sequestro della nave Iuventa - già pienamente identificati.

In sostanza: il fascicolo non "criminalizza" le organizzazioni umanitarie, ma si concentra su singole condotte - vedremo quali - e singoli operatori. Precisazione necessaria, data la delicatezza dell' argomento, le sue potenziali strumentalizzazioni politiche, le eventuali ripercussioni sulle vite dei migranti e il fondamentale ruolo svolto sia dalle Ong, sia dalla magistratura.

[…] Il punto è che restituire un barcone ai trafficanti è un comportamento - rispetto alla domanda iniziale: chi sto aiutando?

Non sappiamo - l' attività investigativa è ancora coperta dal segreto - se le indagini che riguardano gli operatori delle altre due Ong, Medici Senza Frontiere e Save The Children, abbiano raccolto riscontri altrettanto semplici da incasellare. Di certo c' è che le loro navi erano spesso nel posto giusto al momento giusto - e per fortuna - con il fondato sospetto che le "soffiate" giungessero proprio dai trafficanti. […] Lo scenario sarebbe diverso, sotto il profilo penale, se i contatti fossero sistematici, ripetuti nel tempo e si fossero trasformati in una - per quanto non voluta, ma di certo immaginabile - sorta di collaborazione con gli scafisti.