la Repubblica, 7 agosto 2017
Il Milan allena i suoi giovani alle teorie di Guardiola
Da quando ha lasciato il Barcellona, Pep Guardiola non ha smarrito la fama di illuminato ideologo del calcio contemporaneo. Lo attesta l’ultima scelta del nuovo Milan: addestrare i propri virgulti ai principi tecnico-tattici del guardiolismo. Dall’inizio della stagione delle giovanili rossonere (ieri Gattuso ha debuttato sulla panchina della Primavera con un 3-1 al Verona nella Trentino Cup), i più piccoli calciatori del centro Vismara non si alleneranno soltanto secondo i canoni della scuola italiana, ma anche in base ai concetti del guru catalano. Nello staff degli insegnanti della classe di età minore, quella dei dodicenni, figura un tecnico che della divulgazione del guardiolismo in Italia ha fatto una religione. Il romano Francesco Quaranta, 39 anni, folgorato dal calcio spagnolo di possesso, è il più stretto collaboratore italiano dell’allenatore granadino Oscar Cano Moreno, già collaboratore di Guardiola e teorico ufficiale dei suoi sistemi di allenamento, da lui codificati in una collana di libri. Quaranta, mentre frequentava i corsi da allenatore a Coverciano, ha tradotto i volumi di Cano, per poi dedicarsi all’insegnamento del guardiolismo ai colleghi delle giovanili. La teoria catalanista si basa sui cosiddetti “Giochi di posizione”, alla base della filosofia della cantera del Barça: mirano a inculcare ai ragazzi la necessità del migliore tocco di palla possibile, ma anche di un ruolo attivo e paritario nella squadra, col continuo soccorso al compagno in difficoltà, come da evoluzione del calcio totale di Cruyff, caposcuola del Barça moderno. Lo scorso anno Quaranta ha tenuto due seminari al Vismara. Filippo Galli, responsabile del settore giovanile milanista, lo ha ingaggiato qualche settimana fa: «Abbiamo voluto Francesco proprio per l’attività di base». La scelta non è passata inosservata tra gli addestratori italiani, alle prese con l’abbassamento della qualità del palleggio. “I Giochi di posizione di Pep”, come da bibliografia di Cano Moreno, sono stati applicati dal responsabile delle giovanili azzurre Viscidi e somigliano solo in apparenza al nostrano “torello”: ogni calciatore deve sfuggire al pressing, attraverso una rete di rombi e triangoli in continuo movimento e mantenendo la stessa posizione che avrà in campo durante la partita. Ora la frontiera si spinge più in là, fino ai dodicenni. Montella plasma i grandi, Guardiola forma i bambini per interposto discepolo: è il sincretismo del nuovo Milan.