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 2017  agosto 04 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL PAPA CONTRO MADUROREPUBBLICA.ITCARACAS - L’Assemblea Costituente del Venezuela si è insediata nel Parlamento di Caracas e ha dato il via alla sua prima seduta

APPUNTI PER GAZZETTA - IL PAPA CONTRO MADURO

REPUBBLICA.IT
CARACAS - L’Assemblea Costituente del Venezuela si è insediata nel Parlamento di Caracas e ha dato il via alla sua prima seduta. La presiede l’ex ministra degli Esteri Delcy Rodriguez, proposta dal politico chavista Diosdado Cabello e appoggiata dai 538 membri dell’assemblea. L’ex vice presidente Aristobulo Isturiz è il primo vice presidente, mentre il secondo è l’ex procuratore generale Isaias Rodriguez. Il presidente Nicolas Maduro incassa anche il verdetto favorevole del tribunale che ha respinto la richiesta della procuratrice generale Luisa Ortega Diaz di bloccare l’insediamento della Costituente. "Il sesto tribunale di prima istanza in funzioni di controllo del circuito penale dell’area metropolitana di Caracas decreta la nullità assoluta della richiesta presentata da rappresentanti del Ministero pubblico contro l’insediamento", si legge in una nota della Corte Suprema.

All’esterno del Parlamento, l’opposizione ha organizzato un’imponente manifestazione, ma anche i partigiani di Nicolas Maduro sono in strada per difendere la svolta autoritaria del presidente. Dalle 9 locali, le 15 italiane, i simpatizzanti del presidente hanno iniziato a concentrarsi in almeno tre punti della capitale, quasi tutti vestiti di rosso, il colore simbolo della cosiddetta rivoluzione bolivariana.

Cade così nel vuoto l’appello di papa Francesco, che ore prima aveva chiesto, attraverso una nota della Segreteria vaticana, di sospendere "le iniziative in corso come la nuova Costituente che, anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro. Si creino le condizioni per una soluzione negoziata". Richiesta che coincideva con quella avanzata dalla procuratrice generale Ortega Diaz, che indaga su presunti brogli commessi durante l’elezione del nuovo organismo.
 

¡En nombre de Jesús podemos demostrar con nuestro testimonio que la paz es posible!

— Papa Francisco (@Pontifex_es) 4 agosto 2017
Nella stessa giornata di oggi è attesa anche la marcia di protesta convocata dalle opposizioni contro la Costituente, voluta da Maduro per riscrivere la Costituzione e soprattutto svuotare di ogni prerogativa il Parlamento di cui, dopo la sconfitta alle politiche del 2015, ha perso il controllo. Il rischio di nuovi scontri con le forze di sicurezza e di nuove vittime della repressione è dunque altissimo. In questo clima di fortissima tensione, la nota redatta dalla Segreteria di Stato vaticana aveva fatto appello alle forze di sicurezza del Venezuela perché dessero "prova di moderazione" e a tutti gli attori politici e al governo del Venezuela perché "venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione". La Santa Sede aveva espresso "profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento della crisi in Venezuela, con l’aumento dei morti, dei feriti e dei detenuti" e il Papa "direttamente e tramite la Segreteria di Stato, segue da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali e assicura la sua costante preghiera per il Paese e tutti i venezuelani".
 

Comunicado de la Santa Sede ante la crisis en Venezuela https://t.co/WjkZhfoSc7 pic.twitter.com/Z6qgFQ1Ze4

— CEV (@CEVmedios) 4 agosto 2017
La procuratrice Ortega era stata citata dal presidente Nicolas Maduro tra i "nemici da schiacciare" nel suo primo discorso successivo all’elezione della Costituente. L’opposizione, che ha boicottato il voto, ha accusato il governo di aver gonfiato il dato sull’affluenza al 42%. L’ufficio di Luisa Ortega Diaz, ex fedelissima di Hugo Chavez ma in rotta di collisione con l’erede Maduro, ha depositato l’istanza "sulla base dei crimini che si sospetta siano stati commessi" durante le elezioni per la Costituente, che per la cronaca annovera tra i suoi 545 membri anche la moglie e il figlio del presidente Maduro.
 

Antonio Ledezma

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Mitzy. Informo al país que hace minutos sorpresivamente a Antonio lo trajo el SEBIN a nuestra residencia. Vuelve a la casa por cárcel.

— Antonio Ledezma (@alcaldeledezma) 4 agosto 2017
Mitzy Capriles ha aggiunto che, una volta a casa, "Antonio ha detto di essere ritornato con l’angoscia di sapere Leopoldo e oltre 600 prigionieri ancora dietro le sbarre". Leopoldo è Leopoldo Lopez, leader del movimento Voluntad Popular, a cui nella notte del primo agosto la polizia politica del Sebin (Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional) aveva riservato lo stesso trattamento: anche lui ai domiciliari, anche lui trascinato via dalla sua abitazione e portato al carcere militare di Ramo Verde.
 

Leopoldo Lopez

Condividi   La Corte Suprema aveva motivato il provvedimento con la presunta fuga pianificata da Ledezma e Lopez. Ma da fonti vicine al governo si accusavano i due leader di opposizione di aver violato le restrizioni a cui avrebbero dovuto sottostare per godere del regime dei domiciliari. In particolare, astenersi da commenti pubblici di carattere politico, soprattutto contro l’elezione dell’Assemblea Costituente.

L’esito del voto è stato criticato, contestato e apertamente disconosciuto dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale, Ue e Italia comprese. Accanto a Maduro si sono schierati Russia, Cuba, Bolivia, El Salvador e Nicaragua. Gli Usa hanno fatto scattare le sanzioni, congelando ogni asset posseduto o riconducibile a Maduro negli Stati Uniti. E adesso il Venezuela è prossimo alla sospensione dal Mercosur, il mercato unico latino-americano, come ha rivelato una fonte del governo brasiliano. La clausola scatterà nel prossimo weekend, durante un vertice a San Paolo a cui prenderanno parte anche i ministri degli Esteri degli altri Stati membri, Argentina, Paraguay e Uruguay (Stati associati Bolivia, Cile, Perù, Colombia e Ecuador). Il Venezuela resterà fuori dell’unione doganale fino a quando la democrazia non sarà restaurata. L’Argentina, in particolare, aveva avvisato Maduro sulla possibilità di un’espulsione permanente dal Mercosur se il presidente venezuelano fosse andato avanti con la Costituente. "La situazione in Venezuela è intollerabile", ha dichiarato il ministro degli Esteri argentino Jorge Faurie da Montevideo, "per l’Argentina è chiaro che si è arrivati a un punto di rottura".

’’Anche i vescovi locali la considerano illegale, perché non convocata dal popolo’’

CORRIERE.IT
Papa Francesco esprima «profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l’aggravamento della crisi in Venezuela con l’aumento di morti, feriti e detenuti», e la Santa Sede chiede che «si sospendano le iniziative in corso come la nuova Costituente». Lo si legge in una nota della Segreteria di Stato Vaticana.

«Si fermi la Costituente»

La Santa See chiede che «venga assicurato il pieno rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, nonché della vigente Costituzione». Quindi l’invito a sospendere la nuova Costituente e le altre iniziative in corso perché «anziché favorire la riconciliazione e la pace, fomentano un clima di tensione e di scontro e ipotecano il futuro; si creino le condizioni per una soluzione negoziata». Lo stesso Papa Francesco, sempre nella nota, esprime la sua preoccupazione per quanto sta avvenendo nel Paese e segue « da vicino tale situazione e i suoi risvolti umanitari, sociali, politici, economici ed anche spirituali e assicura la sua costante preghiera per il Paese e tutti i venezuelani». Quindi l’appello «all’intera società affinché venga scongiurata ogni forma di violenza invitando, in particolare, le Forze di sicurezza ad astenersi dall’uso eccessivo e sproporzionato della forza».

Il nuovo presidente della Costituente

Giovedì la Procura Generale venezuelana aveva chiesto a un tribunale di Caracas di annullare l’insediamento della Costituente promossa dal governo «in base alla presunzione che siano stati commessi crimini durante il processo elettorale per l’Assemblea». Richiesta respinta dal tribunale. La «guardia nacional bolivariana» ha chiuso dall’alba di venerdì le vie di accesso alla sede nel centro di Caracas del Palazzo Federale Legislativo dove era in programma l’insediamento della Costituente, di cui è stato eletto presidente l’ex ministro degli Esteri Delcy Rodriguez. «Il Venezuela vuole la pace» ha sottolineato Fernando Soto Rojas, che aveva dato il via all’insediamento.

Ledezma torna ai domiciliari

Intanto è tornato agli arresti domiciliari Antonio Ledezma, oppositore del presidente Nicolas Maduro e sindaco di Caracas, che il primo agosto era stato prelevato nella sua abitazione da agenti dei servizi segreti e portato in carcere. A darne notizia su Twitter la moglie Mitzy Capriles.