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 2017  luglio 01 Sabato calendario

Davanti a loro tremava tutta Roma

STEFANO VI (896-897). Fece esumare il predecessore Formoso e lo processò nel “sinodo del cadavere”. Condannato per sacrilegio e mutilato di tre dita della mano destra, il cadavere venne trascinato per le vie di Roma e gettato nel Tevere. (li RobBPÌ I romani si rivoltarono contro Stefano e lo fecero strangolare in carcere.
SERGIO III (904-911 ). Assaltata la sede pontificia, liquidò i due predecessori. Controversa la storia che fosse 1 * amante della cugina quindicenne Marozia, e che da lei abbia avuto un figlio, diventato poi papa Giovanni XI.
INNOCENZO III (1198-1216). Approvò i francescani e i domenicani. Ma promosse anche la crociata contro gli albigesi, una setta pauperistica della Provenza. Nel 1209, scrisse il capo della crociata Amaud Amaury, «la città di Beziers fu presa, e poiché i nostri non guardarono a dignità né a sesso, né a età, quasi ventimila uomini morirono di spada. Fatta così una grandissima strage di uomini, la città fu saccheggiata e bruciata: in questo modo si compì il mirabile castigo divino». Celebre il suo ordine: «Uccideteli tutti, Dio riconoscerà i suoi».
4. INNOCENZO IV (1243-1254). Altro scomunicatore di imperatori, in questo caso Federico 11, fu anche la brava personcina che introdusse l’uso della tortura nei processi dell’Inquisizione.
5. BONIFACIO VIII (1294-1303). Inventò il Giubileo e fu il grande teorico del regime teocratico, che subordava i monarchi ai Papi. Dante lo mette all’Inferno, tra i simoniaci. Nel 1299 fece radere al suolo Palestrina, roccaforte degli avversari Colonna, «perché non vi resti nulla, nemmeno la qualifica o il nome di città», e nel 1300 promosse una crociata contro la città pugliese di Lucerà, ultima enclave musulmana in Italia: l’abitato venne distrutto, la popolazione trucidata e i diecimila superstiti venduti come schiavi.
CLEMENTE V ( 1305-1314). Immolò al Re di Francia, che voleva i loro beni, i Templari. Li indusse alle confessioni più infamanti con la tortura, destinandoli infine al rogo assieme al gran maestro Jacques de Molay.
SISTO IV ( 1471 -1484). Fu il mandante della congiura dei Pazzi a Firenze. Per insediare il nipote Girolamo Riario al governo della città assassinò Giuliano de’ Medici e fallì per un soffio l’eliminazione di Lorenzo. Tassò le prostitute.
INNOCENZO VIII (1484-1492). Inventò la caccia alle streghe: grazie a lui, i roghi arsero in tutta Europa per due secoli e mezzo. Aveva sette figli: due li riconobbe e cinque li fece passare per nipoti. Per ringraziare Lorenzo de’ Medici, che aveva dato in sposa la figlia Maddalena a suo figlio Franceschetto, nominò Giovanni, figlio di Lorenzo, cardinale a tredici anni.
ALESSANDRO VI (1492-1503). Libertino seriale, Rodrigo Borgia ebbe cinque figli da donne rimaste sconosciute. Altri quattro avuti da Vannozza Cattanei (Cesare, Giovanni, Gofffedo e Lucrezia) li riconobbe. Lucrezia, strumento della politica paterna, fu fatta sposare tre volte: il primo matrimonio venne annullato, il secondo marito fu assassinato. Cesare, fatto cardinale a 17 anni, cercò di creare un regno di famiglia nell’Italia centrale. Alessandro VI ebbe inoltre una figlia da Giulia Orsini.
GIULIO II (1503-1513). Il papa ritratto da Raffaello era ubriacone e bisex. Ebbe una figlia da una domestica di casa Della Rovere, elevò il favorito Francesco Alidori a vescovo di Bologna. Un sonetto dell’epoca, trascritto da Marin Sanudo, lo attacca: «Ritorna o padre santo al tuo San Pietro/ e stringi al freno il tuo caldo desire (...)/ col Squarcio e Curzio nel sacro palazio/ tenir a bocha il fiasco e in cullo el cazo!». Morì di sifilide.
PAOLO IV ( 1555-1559). Centralizzò l’Inquisizione, rendendola organo di governo. Lasciò detto: «Se lo stesso mio padre fosse eretico, raccoglierei la legna per bruciarlo». Creò l’Indice dei Libri Proibiti, prima vittima illustre Erasmo da Rotterdam.
PIO V ( 1566-1572). Santo, domenicano e inquisitore. Scomunicò Elisabetta d’Inghilterra, aiutò i francesi a sterminare gli ugonotti, in Italia attuò stragi di valdesi in Piemonte e in Calabria. Creò i ghetti per gli ebrei. Con una bolla li obbligò poi a vendere tutte le proprietà e gli immobili e ad assistere a sermoni coatti che dovevano convertirli.
13. CLEMENTE VIII(1592-1605). Fece condannare a morte trenta persone. Andarono al rogo Giordano Bruno e il friulano Menocchio per eresia. Alla nobildonna Beatrice Cenci, accusata di avere ucciso il padre violento e forse stupratore, il Papa rifiutò la grazia.
14. URBANO VIII( 1623-1644). Nominò il fratello maggiore capitano generale della Chiesa, un altro fratello e due nipoti cardinali, l’erede maschio dei Barberini principe di Palestina. Si fece erigere una colonna commemorativa in Campidoglio. Destinò a San Pietro il bronzo che rivestiva il tetto del Pantheon, ricavandone la pasquinata «Quod nonfecerunt barbari, fecerunt Barberini». Sotto il suo pontificato si celebrò il processo a Galileo.