la Repubblica, 4 agosto 2017
Di cosa si parla a Ashgabat. Il presidente che si crede Schwarzenegger
GURBANGULIJ Berdymukhamedov, l’ex dentista diventato presidente del Turkmenistan, è uomo di molti talenti. Scrittore prolifico, pubblica versi sulle prime pagine dei giornali. Canta, suona, remixa o partecipa – e naturalmente vince – corse in bicicletta, auto e cavalli, sua passione. Ora si scopre che è anche un maestro dell’arte della guerra. Giorni fa le telecamere della tv di Stato che lo seguono ovunque lo hanno ripreso in una base militare mentre, mimetica e occhiali da sole, si cimentava con il lancio del coltello o il tiro a segno e centrava gli obiettivi senza esitazione tra gli applausi ammirati degli astanti. Prodezze degne del miglior action hero. Tanto da far guadagnare all’eccentrico dittatore che si fa chiamare “Arkadag”, ossia “Protettore”, un nuovo appellativo: “Turkminator”. In un superbo montaggio, un sito d’opposizione ha persino alternato le riprese ufficiali a scene del film Commando con Arnold Schwarzenegger. Chissà come la prenderà Berdymukhamedov, il cui regime autoritario e megalomane è secondo solo alla Corea del Nord: se come una presa in giro o un omaggio. Quando nel 2013 cadde dalla sella durante una corsa a cavallo, tutti gli spettatori vennero ispezionati perché non sfuggissero riprese del capitombolo. Accadde comunque ma, noncurante, due anni dopo, Berdymukhamedov si fece erigere una statua equestre alta sei metri e ricoperta d’oro a 24 carati.