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 2017  agosto 04 Venerdì calendario

In morte di Angel Nieto

BRNO L’aria di festa per il rientro dalle vacanze dopo un mese di sosta evapora fra le lacrime. La tribù delle moto piange ancora in un anno maledetto. Dopo Nicky Hayden anche Angel Nieto vola in cielo. Vittima di un incidente stradale mentre guidava un quad, un destino crudele dopo un’esistenza a tutto gas carica di vittorie e risate. Lo spagnolo, tredici volte campione del mondo, si è spento ieri sera in un letto di ospedale a Ibiza dove versava in coma farmacologico dal 26 luglio. Le sue condizioni si erano aggravate in mattinata, un edema cerebrale ha cancellato l’ottimismo dei giorni precedenti. Re delle piccole cilindrate (50 e 125 cc), dal 1964 al 1986 aveva regalato gloria anche all’italiana Garelli. Era talmente superstizioso da ricordare quella sfilza di successi a modo suo: «Ho vinto 12+1 titoli». Solo Giacomo Agostini ha fatto di più come numero di Mondiali. Per questo in Spagna era considerato una leggenda, le sue imprese venerate come quelle di Rafa Nadal nel tennis o Pau Gasol nel basket. Senza di lui non sarebbero nati campioni come Criville, Gibernau, Lorenzo e Marquez.
A 70 anni aveva un’energia infinita, non diceva mai no a nessuno. Sempre pronto a dispensare consigli e aneddoti agli ultimi arrivati. Marquez lo ricorda così: «Ero un ragazzino, mi invitò nel motorhome e mi sentivo in soggezione. Alla fine non so quante serate abbiamo passato insieme a chiacchierare e a guardare le partite. Lui tifava Real, io Barcellona, ma quanto ci siamo divertiti». Dopo le corse si era reinventato prima team manager e poi commentatore tv diventando ancora più popolare. Dani Pedrosa: «Se chiudo gli occhi sento la sua voce, il suo modo di parlare, vedo la sua chioma bianca».
Con Valentino Rossi poi il rapporto era speciale e in qualche modo lo sarà ancora attraverso il figlio Pablo, ex pilota,che gestisce il team del Dottore, Sky Vr 46. «Quando ho saputo dell’incidente eravamo insieme a Tavullia, speravo davvero che ce la facesse. Aveva un dna fortissimo, mi parlava di sua mamma centenaria in ottima salute».
Dalle domeniche al circuito alla movida alle Baleari: «Una volta ero in ferie a Ibiza e ci incontrammo a una festa. Mi trascinò da un locale all’altro, alle cinque di mattina ero distrutto e lui voleva continuare a fare serata». Amicissimo di Ricardo Urgell, fondatore della discoteca Pacha che ha fatto ballare milioni di giovani, Nieto incarnava lo spirito della Spagna felix, vincente e spensierata. «È stato uno dei primi piloti moderni. Ha vissuto al massimo – aggiunge Rossi —, al di là dei successi e della sua storia ricorderò il carisma e la simpatia che ha saputo trasmettermi». Ci mancherai, Angel.