Corriere della Sera, 3 agosto 2017
Adriano, imperatore curioso
Traiano morì l’8 agosto 117 dopo Cristo a Selinunte in Cilicia (Turchia sud-orientale) sulla via del ritorno dalla Siria per Roma, colpito da un ictus; la città fu ribattezzata Traianopoli. Il giorno dopo la successione di Adriano fu annunciata ad Antiochia, e l’11 agosto la notizia fece il giro dell’impero. Il 25 agosto ad Alessandria d’Egitto una circolare, pervenutaci su papiro, annunciava, senza aspettare la ratifica del senato, la salita al potere di Adriano con le titolature imperiali e documentava la nomina di un nuovo prefetto d’Egitto di sua fiducia.
Non appena si seppe della morte di Traiano, afferma la biografia latina di Adriano, vi fu una ventata di ribellione in tutto l’impero, dai Britanni ai Sarmati, dalla Libia alla Palestina. Adriano ordinò immediatamente la completa evacuazione delle province di Mesopotamia, Assiria e Armenia, appena conquistate da Traiano, e condannò a morte il generale Lusio Quieto, che aveva represso nel sangue la rivolta dei Giudei della Diaspora l’anno prima. Inviate truppe per difendere le posizioni romane nei Balcani, l’11 novembre 117 si trasferì in Bitinia, passò l’inverno a Nicomedia e nel 118 partì per le province danubiane. Di qui, finalmente, arrivò in Italia il 9 luglio 118.
Lo spagnolo di Italica (vicino a Siviglia) che parlava latino con un forte accento, valente generale ma anche letterato, filosofo, e instancabile viaggiatore, era stato adottato da Traiano già negli anni precedenti forse per intervento dell’imperatrice Plotina, che nutriva per lui grande simpatia. Ma Adriano aveva molti nemici anche a Roma, anzitutto la moglie Vibia Sabina, una lontana parente sposata per motivi politici, da cui non ebbe figli, e poi la nobiltà senatoria di Roma, a cui Adriano preferiva gli uomini «nuovi» di ceto equestre, i provinciali e gli intellettuali. Amante della cultura greca e delle arti, trovò un compagno di vita nel giovane bitinico Antinoo, che però morì annegato nel Nilo durante un viaggio nel 130, e fu trasfigurato dall’inconsolabile imperatore in un’icona dell’arte antica – e in una fonte d’ispirazione per i moderni.
Già ai suoi tempi Adriano colpiva l’immaginazione per la personalità poliedrica: la biografia latina lo descrive come «severo e lieto, allegro e serio... sincero e simulatore, crudele e clemente, e sempre vario in tutte le cose». Era famoso anche per l’inguaribile curiosità per ogni filosofia, ufficiale o segreta, lecita o illecita – Tertulliano lo definì omnium curiositatum explorator. In Grecia si fece iniziare ai misteri eleusini e in seguito dimostrò qualche apertura verso i cristiani, costruì templi a tutti gli dèi (per esempio riedificò il Pantheon a Roma), ed ebbe rapporti ambivalenti con gli Ebrei. Nonostante sia noto soprattutto per aver represso nel sangue la rivolta giudaica guidata da Simone Bar Kochbà (132-135 d.C.), i testi ebraici offrono un ritratto ambivalente di Adriano, probabile segno di una reazione favorevole dei Giudei, o almeno di una parte del popolo giudaico, alla decisione adrianea di rimuovere Lusio Quieto. Forse l’imperatore aveva inizialmente ventilato la ricostruzione del tempio di Gerusalemme, ma le fonti a questo proposito sono complesse. Ad ogni modo, nel quinto libro degli Oracoli Sibillini, prodotto in ambiente giudaico, la Sibilla acclama Adriano come «un uomo eccellente capace di comprendere tutte le cose».
Quest’anno, in occasione del millenovecentesimo anniversario dell’impero di Adriano, si aprono in tutto il mondo convegni e mostre. Presso il Vallo di Adriano in Gran Bretagna si terrà fino al 10 settembre la mostra Hadrian’s Cavalry, per ricordare le guarnigioni che presidiavano il Vallo. Fino al 31 ottobre sarà aperta Adrianus MCM all’Aquincum Museum di Budapest, mentre da ottobre il Museo Archeologico di Siviglia ospiterà Hadrian 2017. Metamorphosis: The birth of a new Rome. A fine settembre l’Università di Lille terrà il convegno Mémoires de Trajan, mémoires d’Hadrien, sull’immagine dei due imperatori, in contemporanea con Hadrianus presso la Trakya University a Edirne (Turchia).
Adriano è presente anche nei blog: followinghadrian.com ripercorre con belle foto gli innumerevoli viaggi dell’imperatore. A Villa Adriana a Tivoli, infine, da fine luglio è tornato a vivere, dopo un restauro durato tre anni, il Teatro Marittimo, il portico anulare lungo il canale privato dove l’imperatore si concedeva lunghe nuotate. Saranno visitabili anche la piccola domus sull’isola in mezzo al canale, e la Sala dei Filosofi, la biblioteca dove Adriano collezionava gli amati classici greci.