Corriere della Sera, 3 agosto 2017
Le Poste? Una cassaforte da 500 miliardi
ROMA L’utile netto scende del 9,7%, segnando un calo di 55 milioni. Poste Italiane archivia il primo semestre con l’ultima riga del resoconto economico che risente di un paio di fattori. L’utile netto scende da 565 a 510 milioni rispetto ai primi sei mesi del 2016 per effetto dei maggiori oneri finanziari, derivanti dalla svalutazione di 82 milioni dell’operazione di intervento in Alitalia. Il secondo fattore è l’accantonamento di circa 100 milioni per fare fronte ai rischi operativi e alla necessità di predisporre i rimborsi destinati ai sottoscrittori dei fondi Obelisco e Immobiliare 1, che Poste Italiane ha già stabilito di ristorare in caso di perdite (l’accantonamento per questa eventualità ammonta a circa 65 milioni).
Vale specificare che, in assenza di queste due partite straordinarie, il semestre sarebbe stato archiviato con utili pari a 624 milioni. Nello stesso periodo i ricavi hanno evidenziato una crescita del 2%, superando quota 18 miliardi di euro. Il contributo maggiore all’attività del gruppo, affidato da poco più di due mesi alla guida di Matteo Del Fante, arriva dalla divisione assicurativa e del risparmio gestito (pochi giorni fa lo stesso Del Fante ha assunto anche la carica di ad di Poste Vita). Un settore che registra ricavi per 13,3 miliardi (+3,3%). Il comparto finanziario evidenzia, invece, un fatturato in linea con il primo semestre 2016 e si attesta a quota 2,8 miliardi. Ulteriori 4,27 miliardi (- 1,4%) di euro di ricavi sono generati dai servizi postali e commerciali, che scontano il calo nella corrispondenza. Un’attività che se da un lato beneficia della crescita del segmento pacchi (+8,9%), dall’altro dovrà fare i conti con le liberalizzazioni del ddl concorrenza approvato ieri. Poste dal prossimo mese di settembre non avrà più il monopolio sull’invio di multe e notifiche ai cittadini. La nota semestrale riporta il dato sul risultato operativo lordo pari a 847 milioni, in linea con quello dell’analogo periodo 2016 (sebbene all’epoca il risultato beneficiò di una plusvalenza di 121 milioni per la cessione della partecipazione in Visa Europe). A crescere sono le masse gestite-amministrate che hanno superato il tetto dei 500 miliardi di euro.
«I risultati si presentano in crescita sia in termini di ricavi sia in termini di risultato operativo, mostrando un’accelerazione rispetto al primo trimestre», sottolinea Del Fante. Il numero uno di Poste ha ricordato l’intenzione di rafforzare le partnership nell’asset management e l’esistenza di un focus per valorizzare l’accordo tra Anima e Poste nel risparmio gestito. Confermato, infine, che il dividendo 2017 sarà in linea con quelli dell’ultimo biennio.