Il Sole 24 Ore, 30 luglio 2017
Stati Uniti dall’eclisse. L’ombra della Luna attraverserà l’America che si prepara all’oscuramento del Sole con festival, musica e barbecue
L’hanno chiamata la Great American Eclipse e promette di essere un evento da record.
Il prossimo 21 agosto l’ombra della Luna attraverserà in diagonale gli Stati Uniti iniziando alla 10:16 dalla costa pacifica dell’Oregon per terminare alle 14:48 sulla costa atlantica della Carolina del Sud. Correggendo per i fusi orari, l’evento da costa a costa durerà 92 minuti. A parte la striscia della totalità, larga circa 100 km, l’eclisse sarà visibile ovunque negli USA con percentuali di copertura del Sole sempre maggiori del 60%.
In effetti, la Great American Eclipse sarà americana di nome e di fatto, dal momento che la zona della totalità non toccherà nessuna altra nazione e si esaurirà sull’oceano Atlantico prima di toccare le isole di Capo Verde.
Era dal 1918 che non si registrava in fenomeno simile e la curiosità è alle stelle. Diversamente dalla maggior parte delle eclissi, che avvengono sull’oceano, oppure in zone remote, poco popolate e difficili da raggiungere, questa interessa una delle aree più popolose del pianeta ed avviene in estate, quando è lecito aspettarsi cieli sereni. Sarà quindi l’eclisse più “seguita” della storia con un numero di osservatori da record.
Nella zona della totalità vivono circa 12 milioni di persone, mentre 47 milioni di americani possono raggiungerla in meno di due ore e mezza di macchina. Se espandiamo il tempo di viaggio in auto a un giorno, il totale dei potenziali osservatori sale facilmente a 100 milioni. A loro si aggiungeranno i turisti astronomici, sicuramente numerosi ma certo minoritari rispetto ai locali. Tutti gli appassionati che ho avuto occasione di consultare mi dicono che hanno organizzato da tempo il loro viaggio verso mete per lo più assolutamente anonime, che hanno il solo pregio di essere baciate dalla totalità.
Gli hotel delle località più promettenti (dal punto di vista meteorologico) sono al completo da anni e il rapporto tra la domanda e l’offerta è talmente sproporzionato che motel modestissimi in posti assolutamente sconosciuti offrono camere standard a prezzi che fanno impallidire le suites extra lusso in località molto più blasonate.
La fascia della totalità ospiterà una ricchissima sequenza di eventi centrati sull’eclissi. Una festa mobile dove l’eclissi è il pretesto per organizzare musica dal vivo, intrattenimenti (astronomici e non), mega barbecue e grande bevute.
A Nashville (in Tennessee) organizzano il Music City Solar Eclipse Festival, mentre a Casper (in Wyoming) ci sarà un Wyoming Eclipse Festival. Hopkinsville (in Kentucky) ha pensato bene di presentarsi come Eclipseville.
Gli stand culinari (dopo tutto sarà ora di pranzo) saranno intervallati da telescopi solari per permettere di seguire il cammino della Luna sopra il disco del Sole. Alternativamente, il pubblico dovrà essere munito di qualche tipo di occhiali protettivi (che sono stati ordinati a vagonate). Solo durante la totalità, quando emergerà la luce eterea della corona solare, sarà possibile guardare il sole a occhio nudo e magari ci si accorgerà che è anche possibile vedere qualche stella. Appassionati e scienziati saranno indaffarati a studiare la corona solare, una nube di plasma a qualche milione di gradi, ben più caldo della superficie del sole, che diventa visibile solo durante le eclissi totali. Quest’anno si prevede che la corona non sarà particolarmente estesa perché il Sole sta attraversando il periodo di minimo nel suo ciclo undecennale, comunque l’aureola di luce nel cielo buio non deluderà. L’eclisse è il momento di gloria della corona solare, sempre presente ma resa invisibile dal bagliore del Sole. La sfida è capire il meccanismo alla base del riscaldamento coronale che, fino ad oggi, rimane un enigma.
La totalità è un momento affascinante, ricco di antiche suggestioni, che ci rende unici nel sistema solare. Assistere all’oscuramento del Sole è, infatti, possibile solo per noi terrestri grazie ad una fortuita combinazione tra dimensioni e distanza della Sole e della Luna, visti dalla Terra. Benchè il diametro della Luna sia 400 volte inferiore al diametro del Sole, la distanza tra la Terra e il Sole è circa 400 volte superiore alla distanza tra la Terra e la Luna. È questa coincidenza, unica nel sistema solare, a rendere possibile alla piccola Luna di oscurare il Sole.
È un’evenienza che si può registrare solo durante la Luna nuova quando la Luna si trova tra il Sole e la Terra e di notte non si vede. Non tutte le Lune nuove, che avvengono circa una volta al mese, producono eclissi, ovviamente. Questo dipende dall’inclinazione di 5 gradi del piano orbitale della Luna rispetto al piano dell’orbita apparente del Sole, che gli astronomi chiamano eclittica, proprio perché è il piano dove avvengono le eclissi. Perché si verifichi la sovrapposizione tra i due corpi celesti, l’orbita della Luna deve attraversare l’eclittica nel momento giusto. È questo che rende le eclissi un fenomeno abbastanza raro e sempre affascinante.
La notte “artificiale”, dopo avere sconvolto i ritmi del mondo animale, e avere fatto abbassare la temperatura, si esaurirà nel giro di circa 2 minuti. La durata massima sarà raggiunta a Carbonade (Illinois) con 2 minuti e 40 secondi. Se pensiamo che la migliore combinazione teoricamente possibile tra le posizioni della Terra e della Luna può produrre eclissi di oltre 7 minuti, ci rendiamo conto che la Great American Eclipse non sarà un’eclissi “lunga”. Per allungare la totalità si può ricorrere alla tecnologia, utilizzando gli aerei per inseguire il cono d’ombra. Alaska Airlines offre questa possibilità ad un selezionato gruppo di invitati.
La Nasa utilizzerà la stessa strategia, ma facendo a meno degli invitati. I suoi aerei sono due ex bombardieri tattici della classe B57, che sono stati riconvertiti per usi atmosferici e astronomici, ma non hanno posto per passeggeri. Volando a poco meno di 800 km all’ora i due aerei intercetteranno il cono d’ombra che si sposta a oltre 2200 km all’ora. Gli ex bombardieri, equipaggiati con rivelatori ottici e infrarossi godranno di una totalità di 8 minuti. Molto più degli osservatori terrestri ma infinitamente meno del record della totalità più lunga della storia dell’aviazione stabilito il 30 giugno 1973 a bordo di un Concorde. Partito dalle Canarie, il Concorde, volando al doppio della velocità del suono, era di poco più lento del cono d’ombra che ha intercettato sopra la Mauritania seguendolo sopra il Mali, il Niger fino nel Chad, per un totale di 70 minuti di totalità. Peccato non avere più un Concorde.