ItaliaOggi, 1 agosto 2017
Diritto & Rovescio
Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, aveva nominato Bruno Rota come direttore generale dell’Atac per cercare di risanare la catatonica azienda municipalizzata dei trasporti della capitale. La scelta era opportuna. Rota, da amministratore delegato dell’Atm (l’azienda dei trasporti di Milano), ne aveva creato un autentico gioiello, fiore all’occhiello del capoluogo lombardo. L’Atac non è l’azienda che porta in giro i romani (e gli innumerevoli turisti) ma che li lascia a piedi. Rota quindi era il d.g. giusto. Ma i grillini, spesso, hanno delle buone ambizioni che vorrebbero realizzare senza scontentare nessuno. Da qui i fallimenti a ripetizione. Dovevano rivoluzionare Roma ma, non sapendo da che parte cominciare, pretendevano di farlo con i dirigenti delle amministrazioni precedenti che l’avevano fatta fallire. Desideravano far funzionare i mezzi ma a condizione di non scontentare i sindacati che erano la causa del disservizio. Insomma, dilettanti allo sbaraglio.