Il Messaggero, 29 luglio 2017
Mare o monti il solare per ogni pelle
Dimmi dove andrai e ti dirò che solari usare. Potrebbe essere questo il leitmotiv dell’estate 2017. Agosto sta inevitabilmente per arrivare e la scelta è fatta: che sia mare, montagna, viaggio in barca o meta esotica comprensiva di deserto (ma resta sempre l’opzione città con le piscine finalmente vuote), esiste una costante che tutti i vacanzieri devono tenere sempre in considerazione: il fattore protezione solare. Altrimenti detto il solare differenziato. «I solari sono diventati a tutti gli effetti il vero cosmetico estivo – spiega Chantal Sciuto, specialista in dermatologia – Sono una fascia importantissima della dermocosmesi. Ma più che sulla localizzazione, quando si scelgono i prodotti solari la vera differenziazione deve riguardare la pelle del soggetto, valutando la protezione più specifica che l’epidermide in questione richiede. Insomma, è la nostra pelle a scegliere».
I PRODOTTI
Ecco spiegato come mai allora da qualche anno a questa parte nelle farmacie, gli scaffali dedicati alle creme solari sono aumentanti a dismisura. Ci sono in commercio creme specifiche per la pelle dei bambini, quelle adatte per gli ispessimenti epidermici, quelle per chi sta per partire ma ha subito un intervento e deve proteggere zone ultra delicate, le immancabili creme anti age e, vera novità degli ultimi tempi, i solati dedicati espressamente agli sportivi, perché più resistenti al sudore.
Ma se optiamo per il mare, teniamo bene a mente che alcune scritte presenti sulle etichette sono mendaci. «Da tempo è stato ufficialmente bandito il temine waterproof – precisa Cinzia Mazzanti, primario in dermatologia all’Idi – perché è assurdo solo pensare che le creme possano repellere l’acqua. Adesso si trova scritto water resistant, resistente all’acqua. Si tratta di un solare che comunque deve essere spalmato più volte sul corpo, anche dopo che si è fatto il bagno. Senza trascurare la questione delle gradazioni: ricordatevi che non è più possibile apporre sulle etichette la scritta schermo totale, perché non esiste. Si deve sempre trovare precisata la protezione 50+. La scala internazionale distingue infatti tra protezione bassa, media, alta e molto alta, che poi sarebbe la 50+».
A seconda dell’utilizzo geografico che se ne farà, si acquisterà il prodotto solare più adatto. In montagna servirà una crema che «protegga di più – prosegue Mazzanti – in alta quota si è più vicini alla sorgente solare e serve più protezione. Non a caso gli scalatori hanno sempre il naso scottato».
IL TOCCO GEL
Al mare il solare dovrà essere resistente all’acqua e magari avere un effetto mat (chiamato anche tocco gel), preferito da chi ha fastidiosi problemi di pelle lucida, mentre le creme secche che non si appiccicano sul corpo né sul viso saranno predilette da chi al mare adora stare sulla sabbia, ma non vuole ritrovarsi con metà spiaggia attaccata al corpo. «Il sole fa bene se preso per un certo periodo – continua Sciuto – trenta minuti al giorno sono l’ideale per le ossa e per l’umore. Ad ogni modo consiglio sempre di utilizzare da subito uno schermo solare alto. Chi vuole tutto e subito alla fine si trova con brutte scottature che lo obbligano ad indossare la maglietta in vacanza. Invece se ci si colorisce in modo graduale ma naturale, si riesce anche a prolungare l’abbronzatura».
Infine per chi quest’anno non ha voglia o modo di andare in vacanza e resta in città, si può acquistare un solare mat, che mimetizza l’eventuale lucidità del viso. «Dirò di più – conclude Sciuto: la regola aurea per tutti deve essere la predilezione per una protezione sempre, anche durante il giorno, senza distinguere tra stagioni calde o fredde. Lo schermo solare, volendo anche colorato, deve diventare il cosmetico della mattina, anche nei mesi invernali. E la pelle ci ringrazierà».