Notizie tratte da: Valdo Spini (a cura di), Carlo e Nello Rosselli. Testimoni di Giustizia e Libertà, ed. Clichy, Firenze, pagg. 122, € 8, 30 luglio 2017
LIBRO IN GOCCE NUMERO 144 (Carlo e Nello Rosselli. Testimoni di Giustizia e Libertà) Vedi Biblioteca in scheda: manca Vedi Database in scheda: manca REGOLAMENTO DI CONTI Antifascismo «Di fronte al progressivo consolidarsi del fascismo, la nostra sistematica opposizione corrisponde ad un regolamento di conti fuori della storia: forse non avrà apparentemente nessuna positiva efficacia; ma io sento che abbiamo da assolvere una grande funzione dando esempi di carattere e di forza morale alla generazione che viene dopo di noi e sulla quale e per la quale dobbiamo lavorare» (Carlo Rosselli, Antifascismo perché, 12 gennaio 1925)
LIBRO IN GOCCE NUMERO 144 (Carlo e Nello Rosselli. Testimoni di Giustizia e Libertà)
Vedi Biblioteca in scheda: manca
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REGOLAMENTO DI CONTI
Antifascismo «Di fronte al progressivo consolidarsi del fascismo, la nostra sistematica opposizione corrisponde ad un regolamento di conti fuori della storia: forse non avrà apparentemente nessuna positiva efficacia; ma io sento che abbiamo da assolvere una grande funzione dando esempi di carattere e di forza morale alla generazione che viene dopo di noi e sulla quale e per la quale dobbiamo lavorare» (Carlo Rosselli, Antifascismo perché, 12 gennaio 1925).
Delitto Bagnoles de l’Orne, 9 giugno 1937. Carlo e Nello Rosselli vanno alla stazione, poi ad Alençon. Nel pomeriggio i due fratelli percorrono la strada per tornare a Bagnoles. Verso le 19.30 la Peugeot con a bordo il primo commando di quattro uomini della Cagoule si ferma poco oltre la biforcazione della strada n. 816, a quattro chilometri dal centro di Bagnoles, fingendo un guasto al motore. La macchina dei Rosselli si ferma a sua volta. Sopraggiunge una seconda macchina della Cagoule con a bordo altri tre uomini. I Rosselli sono in trappola e vengono uccisi a colpi di rivoltella e di pugnale.
Cagoule La Cagoule (“cappuccio”) era l’organizzazione terroristica di estrema destra francese, i cui membri erano soliti indossare un copricapo quando eseguivano un delitto.
Lapide «Carlo et Nello Rosselli/Tombès ici pour la justice et la liberté/sous le poignard de la Cagoule par ordre/du regime fasciste» (la lapide posta sul luogo del delitto).
Tomba «Carlo e Nello Rosselli/Giustizia e Libertà/Per questo vissero/Per questo morirono» (la lapide sulla loro tomba nel cimitero di Trespiano, Firenze, scritta da Piero Calamandrei).
Moravia I fratelli Rosselli erano cugini di Alberto Moravia.
Famiglia Giuseppe e Amalia Rosselli, tre figli, Aldo, Carlo e Nello (vero nome Sabatino), si stancarono un giorno di stare insieme: lei si trasferì, sola e con i bambini ancora piccoli, a Firenze. Lui restò a Roma. Il figlio grande, Aldo, morì durante la Prima Guerra mondiale. Carlo e Nello, finita la guerra, fondarono insieme ad altri amici e compagni provenienti dall’interventismo democratico, il Circolo di Cultura.
Matteotti Fu l’assassinio di Matteotti a spingere i due fratelli verso un impegno politico più diretto: Carlo si iscrisse al Psu, Nello aderì all’Unione Democratica Nazionale di Giovanni Amendola.
Giornale Non Mollare, il primo giornale antifascista clandestino, ideato dai fratelli Rosselli con Ernesto Rossi, Tommaso Ramorino e Nello Traquandi.
Nomi «Avevamo passato in rassegna i nomi dei periodici italiani e stranieri che conoscevano, risalendo fino a quelli del Risorgimento. Nessuno ci sembrava adatto per la testata del giornaletto che volevamo fare. In mancanza di meglio ci eravamo fermati sul nome “Il Crepuscolo”. Ma non non eravamo soddisfatti. Poteva dar luogo ad equivoci (…) Fu Nello Rosselli finalmente a suggerire: Chiamiamolo “Non Mollare”. E tutti fummo subito d’accordo» (Gaetano Salvemini).
Pietre «Il viandante ansioso di varcare il torrente getta pietre una sull’altra, nel profondo dell’acqua, poi posa sicuro il suo piede sulle ultime che affiorano perché sa che quelle scomparse nel gorgo sosterranno il suo peso» (Nello Rosselli, Carlo Pisacane e il Risorgimento italiano, 1932).
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 30/7/2017