ItaliaOggi, 29 luglio 2017
Diritto & Rovescio
Uno stato, per difendere i suoi interessi, deve anche dimostrare di essere in grado di difenderli. È chiaro che lo strumento militare è l’ultima opzione. Ma, in caso d’attacco, la risposta militare dovrebbe essere immediata. L’Italia, per fortuna, pur nella limitatezza dei mezzi destinati a questo scopo, dispone di Forze armate di grande qualità e preparazione tecnologica. Quello che le nuoce è il contesto buonistico e caramelloso che circonda gli uomini (e le donne) in armi. Per capirlo basta confrontare la parata del 4 luglio a Parigi con quella del 2 giugno a Roma. Da una parte, forze orgogliose di esibire la loro forza. Dall’altra forze avvolte dalla bambagia del non detto, come bene esprime quella simil suora che commenta alla Rai la manifestazione nella quale sfilano sindaci, vigili urbani, crocerossine, pompieri, poliziotti. Se fosse per la Boldrini, i fucili esibiti dovrebbero essere ad acqua e quindi col tappo rosso sulla canna. Siamo riusciti a degradare i nostri splendidi piloti a forza aerea a operatori pirotecnici. Fanno i fumogeni tricolori.