La Stampa, 28 luglio 2017
Nespoli e Malerba: «Lo spazio è diventato made in Italy». Colloquio tra due astronauti-simbolo
«Qui Baikonur, vi parla Paolo Nespoli». Imitando il celebre Ruggero Orlando, che con Tito Stagno era uno dei suoi idoli, quando visse lo storico primo sbarco lunare all’età di 12 anni, Paolo Nespoli si è collegato in diretta video, ieri, con la città ligure di Busalla. «È bello poter parlare con voi alla vigilia del mio lancio e per celebrare i 25 anni da quello del primo italiano nello spazio», dice l’astronauta italiano dell’Esa, a colloquio con Franco Malerba, nato proprio a Busalla, nell’entroterra ligure, che il 31 luglio 1992 diventava il primo italiano tra le stelle. E per l’occasione, Busalla si è vestita a festa per l’anniversario della missione del suo concittadino con un «Festival dello Spazio». Nespoli appare in video mentre passeggia in un viale alberato dello storico cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, dove oggi, alle 17.41, un razzo vettore lo lancerà nello spazio a bordo della navicella Sojuz assieme al comandante russo Sergeij Riazanskij e all’ingegnere di bordo della Nasa Randy Bresnik.
Nespoli. «In otto minuti e 30 secondi saremo nello spazio in un’orbita iniziale e, quindi, 20 secondi in più di quanto impiegò il tuo shuttle, caro Franco. Poi dovremo allinearci con le stazioni di terra in Russia per certificare che tutto sia ok e proseguire la missione. E, se tutto sarà ok, a sei ore dalla partenza tenteremo l’attracco alla stazione». Paolo inizia proprio nel ricordo della missione di Malerba: «È stato grazie al successo ottenuto con quelle prime missioni che ora l’Italia si è ritagliata un ruolo importante nello spazio e nel programma della Stazione Spaziale», ricorda Nespoli, che resterà in orbita fino a dicembre e condurrà esperimenti nell’ambito della missione «Vita» dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana. È l’acronimo di «Vitality, Innovation, Technology, Ability».
Malerba. «Grazie Paolo. Ma io faccio parte del passato. Piuttosto parlaci di te. Sei pronto, quali sono le tue emozioni?».
Nespoli. «Che siamo pronti lo abbiamo saputo mezz’ora fa: c’è stata una riunione degli enti spaziali. Ebbene, ci hanno messo il timbro: pronti a partire!».
Malerba. «Dove stai passeggiando ora?», chiede il primo astronauta italiano a chi si appresta alla terza missione in 10 anni.
Nespoli. «Questi alberi che circondano queste stradine sono quelli che per tradizione ogni cosmonauta deve piantare prima del lancio. È un rituale che fa capire che andiamo nello spazio, ma che partiamo dal nostro pianeta, dove abbiamo le radici. Ci troviamo qui in una sorta di isolamento da qualche giorno. È una prassi consolidata: non possiamo contrarre virus prima di andare nello spazio». Poi Nespoli mostra l’albero piantato nel 1961 da Jurij Gagarin, primo cosmonauta della storia, e quello della prima donna in orbita, Valentina Tereshkova. «Questi sono alberi leggendari e sono belli grandi perché piantati più di 50 anni fa. Il mio è una pianticella striminzita».
Malerba. «La missione di Paolo conferma l’importanza raggiunta dall’Italia in ambito spaziale: la Stazione Spaziale è un progetto che vede impegnate le agenzie di molti Paesi: collaborano per fare scienza dallo spazio e sperimentano prodotti che avranno utilizzi e ricadute importanti per tutti noi sulla Terra. In 13 anni hanno realizzato con molti lanci, americani, russi, europei e giapponesi, la più grande opera di ingegneria di sempre e domani la vedremo passare sul cielo del Nord-Ovest dell’Italia».
Poi Nespoli saluta Fabio Massimo Grimaldi, presidente di Altec, il centro spaziale di Torino che segue le attività scientifiche degli astronauti italiani ed europei sulla Stazione Spaziale e prepara il futuro rover marziano dell’Esa. Parla dei 12 esperimenti che seguirà direttamente e la sua voce plana sul Festival, dove non manca un modello in scala del «satellite al guinzaglio» della missione di Malerba di 25 anni fa, quando iniziò l’avventura che ha già portato sette italiani in orbita: oltre a Malerba e Nespoli, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Luca Parmitano e Samantha Critstoforetti.