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 2017  luglio 28 Venerdì calendario

L’epidemia di obesità che danneggia gli Usa

L’ America, secondo le visioni apocalittiche di Donald Trump, è impoverita dagli altri Paesi che usano in modo predatorio le opportunità offerte dal free trade e dagli immigrati clandestini che sottraggono lavoro ai cittadini legalmente residenti. Ma gli Stati Uniti non sono un Paese povero e le difficoltà che affliggono alcune fasce sociali derivano anche da problemi che i conservatori Usa si rifiutano di affrontare, a cominciare dall’epidemia di obesità che compromette la salute di una vasta fetta della popolazione e pesa negativamente sull’economia. L’obesità, spiega uno studio appena pubblicato dal New England Journal of Medicine, è, ormai, un fenomeno epidemico a livello mondiale, con 700 milioni di malati gravi e due miliardi di persone sovrappeso: abbiamo fatto grandi progressi nella lotta contro la fame, ma adesso milioni muoiono perché mangiano troppo, con un’alimentazione zeppa di grassi e zuccheri. Il più alto numero di bimbi obesi si registra in India e Cina, un tempo capitali della fame nel mondo, ma a guidare la classifica del peso in eccesso, rispetto alla popolazione, ci sono proprio gli Stati Uniti. Appena arrivato alla Casa Bianca, Trump ha cercato di demolire, oltre alle politiche di Barack Obama (dalla riforma sanitaria all’immigrazione) anche l’iniziativa di Michelle per educare i bambini a un’alimentazione più sana. Ma lasciare campo libero all’industria dei junk food e delle bibite gasate ha un prezzo: gente che vive peggio e un enorme costo che frena l’economia. In uno Stato come il Tennessee, con Memphis capitale Usa del fritto, la cura degli obesi costa 2,3 miliardi di dollari, il 6 per cento del bilancio dello Stato. Il paziente diabetico costa al sistema sanitario, in media, il triplo di quello normale. L’onere, a livello federale è, oggi, di 150 miliardi di dollari: 4 volte gli aiuti distribuiti dagli Usa all’estero. Cifra alla quale va aggiunta la perdita di produzione per le difficoltà che l’obeso ha al lavoro e le frequenti assenze per malattia: perdite di Pil che, secondo gli economisti, oscillano tra i 390 e i 520 miliardi di dollari l’anno.
L’obesità rende tutto più costoso: 4 miliardi di litri di benzina in più bruciati sulle strade e un miliardo e mezzo di litri di combustibile in più nei motori degli aerei per trasportare viaggiatori più pesanti. Anche morire costa di più: da 800 a 3000 dollari in più per il funerale di un obeso, secondo FuneralsOnLine: bare speciali e tombe extralarge.