ItaliaOggi, 28 luglio 2017
Diritto & Rovescio
La reazione viscerale e rancorosa espressa dai fuoriusciti dal Pd che sono emigrati nell’Art.1, sotto la guida di Massimo D’Alema e di Pier Luigi Bersani, contro l’abbraccio affettuoso dell’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, alla sottosegretario alle presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, dimostra che non è cambiato l’atteggiamento di fondo degli ex Pci. Il comunismo è una storia di vendette. Chi tradisce l’ideale (che poi è l’idealeì di chi comanda) non viene espulso ma viene cancellato. Persino dalle fotografie. Ne sa qualcosa Trotsky che prima subì l’onta dello sbianchetto e poi, quello, definitivo, del piccone (in testa). Gramsci non fu da meno. Considerò Filippo Turati, cofondatore del partito socialista italiano, come un «traditore». Per Gramsci, al traditore «della classe operaia e degli ideali rivoluzionari» l’unica pena possibile è la morte politica, la distruzione, l’esilio o, nei casi peggiori, il mitra. Meno male che quelli dell’Art.1, ai traditori, tolgono solo il saluto. Per ora?