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 2017  luglio 26 Mercoledì calendario

Fontana di Trevi resta proibita. Il percorso obbligato è un flop

Il “percorso” per Fontana di Trevi a Roma è punteggiato da stazioni di dolore, una gimcana tra due ali di folla che parla senza capirsi, piedi pestati e sudore scambiato mentre miasmi di pesce fritto che non ha mai conosciuto freschezza inondano a zaffate questo lungo serpentone ondeggiante. Alle 14,00 l’afa è insopportabile e quasi non si capisce come si abbia la forza di litigare per un nonnulla. Ma succede. La Fontana è limpida, di restauro recente, l’acqua scende meno zampillante del solito, eppure è di ricircolo, intervengono i bene informati, alle spalle c’è la fonte dell’Acqua Vergine da cui tutto prende avvio.
Della sperimentazione, inaugurata ieri, durata 80 giorni dalle 9 alle 24 orario continuato che dovrebbe riguardare il monumento con entrate e uscite designate controllate dai volontari, nessuno sa nulla. Ma per gli eroi del I Trevi che presidiano la piazza, bastano le ordinanze in vigore: si accede alla Fontana senza mangiare, vietato sedersi o appoggiarsi a bordo vasca e nei dintorni, ammesse solo bottigliette d’acqua in plastica da gettare in appositi cassonetti. Va da sé che il turista dopo i selfie, il lancio di monetina, gli occhi sgranati di stupore, foss’altro per non morire dritto in piedi, ripara altrove. 
I vigili urbani in pensione hanno un bel baschetto e una divisa acconcia ma sono i vigili effettivi in carica a fare tutto il lavoro. Due da una parte e due dal lato opposto per una folla smisurata che non riesce a farsi largo, una manna per chi soffre di agorafobia e claustrofobia associate. E stanotte non sarà meglio, numero crescente se possibile e più difficoltà nel controllo dei beveraggi.
Spagnoli, inglesi, pochi gli italiani e forze dell’ordine che non conoscono neppure i rudimenti di una qualsiasi lingua straniera. «Mancano i cartelli – protesta una signora tedesca – Sarebbe stato meglio mettere degli avvisi in varie lingue, così da non essere richiamati». Sarà accontentata, pare da oggi stesso, grazie ai pannelli esplicativi con percorsi e multe, salatissime, a quanti non manterranno atteggiamenti decorosi e conformi.
Nell’attesa, impazzano i fischietti che danno tanto fastidio ai commercianti che popolano questo suk bollente. «Non smettono mai di fischiare, i turisti si fermano con meno piacere nel negozio». Vai a capire perché, in compenso i ristoratori sono contenti, senza il take away acquatico ci si accascia al ristorante, vista Fontana e senza reprimenda fischiata. I più indisciplinati sono i bambini, si siedono, bagnano le mani, strillano, fanno il loro mestiere ma i vigili ci vanno delicatissimi. Una piccola si è persa e la vigile è rimasta con lei tranquillizzandola con calma, fino a che non è arrivata la mamma francese e tutto all’impiedi. «Il dolore di schiena è esagerato – dice la stessa – non ci possiamo sedere per sette ore e 12 minuti e siamo pochissimi». E il cappelletto fa effetto serra in testa. Però sono soddisfatti, questa ordinanza è stata apprezzata da tutti, gente che a casa sua non si permetterebbe di sporcare. 
C’è persino chi ringrazia e si scusa, neppure la frutta è ammessa, tanto meno il gelato. Nell’astinenza vengono elargiti brandelli di storia, raccontati, più a gesti che a parole. Passano le ore e non passa la calca inumana ma nessuna protesta per il mancato aperitivo pied dans l’eau. Il presidio anti piedi a bagno ha prodotto persino l’effetto di limitare l’assalto degli ambulanti e col massimo dello stile.