Libero, 25 luglio 2017
Il mondo reale di Chiara. La Ferragni che guadagna 12 mila dollari con un post esce dal web per aprire una boutique di scarpe a Milano
Ci sbatte la faccia Chiara Ferragni contro la vetrina del suo negozio. La più famosa fashion blogger italiana, che passa la vita sui social ha appena raggiunto quota 10 milioni di follower, è dietro solo all’inarrestabile Gianluca Vacchi con qualche migliaio di fan in più guadagnando 12 mila dollari solo con un post su Instagram, e dunque abituata a spostare tendenze di moda e grandi capitali con un clic, è ovviamente poco avvezza alle vetrine dei negozi reali. Ecco perché non è riuscita a vedere la porta a vetro della sua boutique, tanto che ci ha sbattuto la faccia («sarà stata l’emozione», dice lei con ironia). Certo aprire e chiudere un file è assai meno faticoso.
Ebbene sì, la Ferragni, 30 anni, si lancia nel mondo reale: apre il suo primo negozio vero, fatto di pareti e poltroncine dove sedersi e provare ciò che si sta per acquistare. E poprio lei, che sullo shopping virtuale ha creato un impero da 10 milioni di euro con 24 dipendenti, ci spinge a tornare al piacere di entrare in boutique, al piacere che si prova nel toccare l’oggetto del desiderio (invece di vederlo solo sul monitor del pc), al piacere di provarlo, acquistarlo e portarlo subito a casa, invece di aspettare il pony di turno.
Chiara è una continua sorpresa, distratta da un videoselfie (si fa le foto anche mentre cammina) è riuscita a filmare il suo incontro-scontro con la porta e lo ha subito messo on line (pioggia di clic: 600 mila in due ore). Tutto questo avviene a poche ore, dall’inaugurazione (domani) del suo store tra le vetrine di lusso vicino a Corso Como, in via Capelli, a Milano. Per la blogger, che Forbes ha inserito tra gli under 30 più influenti d’Europa e che l’Università di Harvard ha voluto in cattedra perché raccontasse la sua impresa milionaria, si tratta del suo primo store in mattoni: porterà ovviamente il suo nome (e il famoso occhio azzurro stilizzato) come la sua collezione di borse e accessori già in vendita.
Ma all’interno non ci saranno solo scarpe della sua linea di moda, che nel 2016 ha generato un fatturato di 20 milioni di euro, saranno esposti anche altri brand con cui la blogger collabora. «E questo assicura la bionda di Cremona, promessa sposa al rapper più mediatico d’Italia, Fedez -«è solo l’inizio...». Chissà cosa avrà in mente la donna dal fiuto per il business.
Intanto i fan si dividono tra chi gioisce e chi scrive, che giorno sfortunato per la Ferragni che sbatte contro la porta a vetri, «povera... (forse neanche tanto) ha anche sbattuto contro il Garante per le pubblicità occulte!...solo i gonzi le credono»!
Infatti ieri il Garante ha dichiarato guerra alla pubblicità occulta e alle stelle dei social. La parola d’ordine è: trasparenza. E quindi: hanno il diritto di firmare contratti pubblicitari e di mostrare capi di abbigliamento sui loro account social ma i fan e i navigatori in genere devono sapere che i loro beniamini hanno in essere una sponsorizzazione a pagamento oppure che ricevono vestiti in regalo segnalandone in cambio la marca.
Un obbligo perenterorio che il Garante della Concorrenza e dei consumatori (l’Antitrust) precisa in una serie di lettere che ha scritto e spedito a Fedez, alla Ferragni, ad Anna Tatangelo, a Melissa Satta e a Belen Rodriguez; come anche ad alcuni primari brand dell’abbigliamento come Alberta Ferretti e Adidas.
Il Codice del Consumo vieta forme di pubblicità occulta sui social. Anzi: il divieto è ancora più forte visto che questi “influencer” forti di decine di migliaia di follower possono condizionare le decisioni di acquisto dei giovani e dei giovanissimi quando mostrano approvazione per una gonna, un paio di scarpe o degli occhiali firmati.
Il Garante spiega alle star della rete che in caso di prodotti regalati o di contratti pubblicitari in essere devono utilizzare degli hashtag di preavviso. Del tipo: sponsorizzazione, spot, pubblicità, inserzione a pagamento, advertising, prodotto fornito da... Soluzione che qualcuno sembra non voler capire.
Nelle sue lettere, l’Antitrust svela ai consumatori le tecniche che a volte la pubblicità occulta mette in campo. Svariati blogger o artisti sembrano utilizzare i loro account per una conversazione tutta privata con gli ammiratori. Le fotografie appaiono spontanee, naturali, sono realizzate con tecniche non sofisticate. Tutto questo in realtà veicola in forme non trasparenti un messaggio pubblicitario che, capita, è rafforzato da marchi in bella vista o da commenti enfatici sulle qualità dell’oggetto.
Il fenomeno viaggia sui social network che sottolinea il Garante sono soprattutto Facebook, Twitter, Instagram, YouTube, Snapchat, MySpace. Quelli insomma che ognuno di noi utilizza.
L domanda nasce spontanea: non saranno mica queste restrizioni a spingere Chiara Ferragni verso la boutique reale? Di sicuro The Blonde Salad non smette mai di porsi nuove sfide all’interno del fashion system.
Lei e il suo giovane team hanno mostrato al mondo quanto in un’epoca come la nostra sia fondamentale essere dinamici e precorrere i tempi, senza avere paura di cambiare forme e linguaggi per rivolgersi al meglio al proprio pubblico.
Ma forse i corsi e ricorsi storici ci dicono che è tempo di cambiare. È tempo di realismo.