Il Sole 24 Ore, 25 luglio 2017
Ema: i numeri e le ragioni
Milano è nel cuore e, in non pochi campi, alla testa dell’Europa. A Milano serve l’Ema. Ma, soprattutto, all’Ema serve Milano. La European Medicine Agency è uno snodo cruciale per la vita dell’industria e dei cittadini europei. Secondo Farmindustria il settore italiano, con la Lombardia primo centro propulsore, ha – fra personale diretto e indiretto – 130mila addetti, 30 miliardi di euro di produzione (21 di export) e 2,7 miliardi di investimenti (1,5 sul versante della R&S e 1,2 sul lato produttivo). Siamo la prima industria europea per crescita cumulata dell’export (dal 2010 al 2016, +52%), a un soffio da quella tedesca per ordine di grandezza complessiva. La candidatura di Milano a ospitare l’Ema, che deve lasciare Londra per la Brexit, ha ragioni tecno-industriali solide. Lo zoccolo duro manifatturiero e di innovazione con cui si confronterebbe l’agenzia a Milano appare corposo nella sostanza, diversificato nelle sue specializzazioni e profondamente vitale nella sua natura di lungo periodo, esempio – riuscito e compiuto – della metamorfosi sperimentata dalla nostra economia negli ultimi 25 anni.
C’è un’altra ragione che rende Milano la scelta migliore per la nuova sede dell’Ema. Milano ha l’ambiente giusto per i suoi 890 dipendenti, che lavorano con 3.700 tecnici. C’è il nuovo centro di ricerca Human Technopole, eredità dell’Expo 2015. C’è la disponibilità del grattacielo Pirelli, con la forza simbolica della sua storia. C’è la concordia intelligente della politica con il sindaco Sala e il presidente della Regione Maroni uniti – insieme al presidente Gentiloni che sul Sole di domenica ha sostenuto la candidatura – su questa scelta strategica. E c’è soprattutto la fisiologia intima della città, con la qualità di chi la abita e di chi la fa funzionare. Secondo l’ufficio studi di Assolombarda, da Milano – dalle sue università, dai suoi centri studi e dalla sue imprese – nel 2015 sono stati pubblicati 11.600 articoli scientifici, 6.200 nel campo della scienza della vita. Il 15% della popolazione – 200mila persone – opera nelle università. La metà dei farmaci sperimentali per terapie avanzate al vaglio dell’Ema è stata concepita qui. Milano ha, dunque, l’anima, il cuore e la testa per essere la scelta migliore.