Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2017  luglio 25 Martedì calendario

Il piccolo Charlie, domande e risposte

PERCHÉ I GENITORI DI CHARLIE HANNO RITIRATO LA RICHIESTA DI SOTTOPORRE IL FIGLIO A UNA CURA SPERIMENTALE?
Perché l’ultima tac del cervello, effettuata venerdì, ha rivelato che la malattia di cui soffre il bambino ha causato danni cerebrali irreversibili e lo stesso ideatore del trattamento sperimentale, il professor Michio Hirano, ha ammesso che a questo punto non se la sente di sottoporre Charlie alla cura.
PERCHÉ CONNIE, LA MADRE DI CHARLIE, HA EGUALMENTE LANCIATO UN “J’ACCUSE” A MEDICI E TRIBUNALI NELLA SUA DEPOSIZIONE FINALE?
Perché secondo i genitori è “troppo tardi” per cercare di salvare Charlie, ma questa possibilità esisteva tre mesi o sei fa, quando essi cominciarono a chiedere la cura sperimentale per il figlio. «Avevamo una chance di salvarlo e non sapremo mai se avrebbe dato risultati», afferma la madre, accusando implicitamente il Great Ormond Hospital di Londra e quattro diversi gradi giudiziari di avere fatto perdere tempo prezioso.
ERA RAGIONEVOLE TENTARE LA CURA TRE O SEI MESI FA?
Si tratta di una procedura mai sperimentata su esseri umani e nemmeno su topi di laboratorio. E soltanto qualche settimana fa, quando il caso è diventato una questione internazionale, con i tweet di Trump e le preghiere del papa, è arrivata la lettera di sette esperti inviata dall’Ospedale del Bambino Gesù di Roma secondo cui poteva essere possibile sperimentare su Charlie questo trattamento.
I GENITORI FARANNO CAUSA ALL’OSPEDALE DI LONDRA?
Sembra improbabile. Hanno detto che useranno il milione e 300 mila sterline ricevuti da donatori per formare una fondazione sulla malattia genetica che affligge il figlio.
Qualche giorno, per permettere ai genitori di stargli ancora vicini.
QUANTO VIVRÀ ANCORA CHARLIE?
Qualche giorno, per permettere ai genitori di stargli ancora vicini.