CorrierEconomia, 24 luglio 2017
Il guanto (low cost) che traduce l’alfabeto dei segni
Traduce in testo la lingua dei segni, e viceversa: è il guanto intelligente sviluppato dagli ingegneri dell’Università della California di San Diego. Partendo da un guanto sportivo in pelle, i ricercatori hanno applicato nove sensori all’altezza delle nocche (uno sul pollice e due per ogni altro dito) capaci di rilevare la posizione assunta dalla mano deducendo quale lettera dell’alfabeto sta mimando. Quando si piegano o si distendono, infatti, i sensori cambiano la loro resistenza elettrica, e codificano, tramite un codice binario, una e una sola lettera. Che viene poi trasmessa via Bluetooth a un computer o uno smartphone. Il guanto traspone così tutto l’alfabeto da gesto a carattere, e anche l’opposto, assumendo la giusta posizione in risposta a un carattere scritto. Per realizzarlo sono stati utilizzati elementi elettronici già in commercio, facili da assemblare ed economici, tanto che l’intero dispositivo è costato meno di 100 dollari.
Al posto del vetro? Un gel
Quando un dispositivo elettronico ci scivola dalle mani, la prima preoccupazione è per lo schermo. All’Università di Melbourne i ricercatori hanno realizzato un nuovo gel che potrebbe essere usato per far sì che gli schermi non si rompano, o che si autoriparino quando lo fanno. Simile a un dentifricio, il gel australiano è fatto dello stesso polimero alla base di molte lenti a contatto e serve come inchiostro per stampanti 3D. Una volta stampato il ritrovato si rigenera riparando una crepa o un taglio, e riconquista la forza originaria: basta solo sottoporlo a leggero calore o umidità. L’obiettivo è sviluppare rivestimenti per i dispositivi più soggetti a movimento e stress, come telefoni cellulari e tablet.