il Fatto Quotidiano, 22 luglio 2017
Caffè freddo. Il prototipo nacque «in ghiaccio»
Una nota marca di caffè ha appena lanciato in limited edition la moda mare del cocktail del 2017, frutto della creatività di un barman e un maestro pasticcere, pensate un po’. A Milano quest’anno si beve così.
Ma il caffè freddo come lo conosciamo e anche come ancora non l’abbiamo mai assaggiato se non siamo passati per il Salento d’estate, l’ha inventato Antonio Quarta, non barman, ma barista, del suo negozio, al centro di Lecce: il bar Avio.
Caldo, silenzio, si sentono solo le cicale, aria bianca, persiane socchiuse. Tutta la città riposa.
Mentre nella penombra fresca del bar, il signor Antonio gioca con i chicchi da tostare. Prepara la macchina per il risveglio dei clienti, che belli, sciacquati e rivestiti si presenteranno da lui di lì a poco in maniche di camicia, paglietta e sigaretta a godere del rito sacro del caffè. Macina Antonio Quarta, rimacina, organizza, impila le tazzine e ne prende una per sé. La infila sotto alla macchina. Ne esce un nero bollente. L’aroma si spande per il bar, poi per le vie del centro. Antonio fa per bere. Ma – caspita – la miscela è davvero caldissima. Idea: prende un’altra tazzina, fa scivolare dentro un paio di cubetti di ghiaccio e ci cola su il caffè bollente. Ma non basta: serve del dolce. Lo zucchero non ci sta. Antonio si guarda intorno, in fila su una mensola lo guardano gli estratti di frutta. Afferra il latte di mandorla, ne versa giusto un sorso sul caffè. Sembra ottimo a vedersi. Prende la sua tazzina, ne beve un po’. Ottimo anche al gusto. Antonio sente le voci dei clienti avvicinarsi, volti bisognosi di caffè si fanno spazio tra le sedie. Il bancone si riempie. Antonio propone: “Chi vuole assaggiare caffè in ghiaccio?”. Che si dica shakerato, corretto, alle mandorle o alla meneghina “coktail”, da allora è caffè freddo per tutti.